Il treno, il fil rouge e la lettera al CEO delle Ferrovie

«Se dovessi scegliere un progetto sarebbe quello legato alla flotta Astoro, che inizieremo a gennaio con il prototipo. Sarà il primo ad entrare in produzione dalla mia nomina e questo prodotto sarà anche portato ad Arbedo-Castione». Intervistato dal Servizio comunicazione delle Ferrovie nell’ottobre 2022, il neodirettore delle Officine FFS di Bellinzona Gian-Paolo Lepori era stato chiaro sull’importanza dell’investimento da 120 milioni di franchi che vede impiegata una sessantina di collaboratori.
Una commessa che vedrà al fronte il personale del sito sino a fine 2027 che - quando era stata comunicata ad inizio 2021 - aveva fatto storcere il naso alla Commissione del personale e ai sindacati come avevamo riferito a più riprese, soprattutto per la rinuncia alla revisione dei carri merci. Ora la prima delle 19 composizioni è stata rinnovata. I lavori sono durati un anno e mezzo circa. Lascerà lo stabilimento industriale cittadino a fine estate.
Acquisire competenze
Quando l’intera flotta sarà stata oggetto di restyling la moderna Officina di Castione dovrebbe già essere stata inaugurata o mancherà pochissimo. Il lasso temporale è infatti lo stesso: fine 2027. Con gli Astoro (in circolazione dal 2004, hanno percorso già 3,2 milioni di chilometri tra la Svizzera, la Germania e l’Italia) i vertici delle FFS hanno voluto porre le basi, appunto, del futuro impianto da 580 milioni che darà lavoro a 360 collaboratori e ad un’ottantina di apprendisti. Il personale negli ultimi diciotto mesi (e nei prossimi tre anni e mezzo) si è addentrato nelle mansioni che sarà chiamato a svolgere nelle Officine 2.0. Ha inoltre acquisito nuove competenze che torneranno sicuramente utili in prospettiva. Alcuni dipendenti sono stati formati, riqualificati.
Fra gli interventi alla prima composizione, puntualizzano le Ferrovie, si citano la revisione della cabina frontale, la sostituzione di vetri e luci nonché delle toilettes, la riverniciatura completa delle casse dei veicoli ed il rinnovo dell’illuminazione. Si è altresì proceduto a rimuovere le tracce di corrosione.

Un team pluridisciplinare
Il team che si sta occupando della flotta impiegata sull’asse nord-sud nel traffico transfrontaliero è composto da ingegneri, meccanici, specialisti della vetroresina e della saldatura, verniciatori e macchinisti. Complessivamente si tratta di 133 carrozze: 7 treni della prima serie Astoro (in circolazione, come detto, dal 2004) e 12 della seconda (dal 2009).
Speranze e prospettive
«La speranza è ovviamente quella che queste commesse possano esserci anche quando le nuove Officine di Castione saranno entrate in funzione». L’aspettativa di Mauro Beretta, rappresentante della Commissione del personale (Cope), interpellato dal Corriere del Ticino, è condivisa da tutti i suoi colleghi del sito produttivo e dai partner sindacali. E anche dalle stesse FFS, chiaro. I «cantieri» della flotta Astoro e delle composizioni Flirt della Südostbahn sono dei veri colpacci. Ma cosa succederà da fine 2027? «Bella domanda, ce lo stiamo chiedendo anche noi. Sulle competenze e sulle capacità dei collaboratori dell’Officina non si discute, ma bisogna capire su cosa dovremo concretamente lavorare».
Focus sulla fase di transizione
Ecco perché la stessa Cope è in prima fila nella richiesta di ripristinare la «Piattaforma di dialogo» che le Ferrovie hanno sciolto un mese fa dopo dieci anni. Per l’ex regia lo strumento di dialogo ha raggiunto il suo scopo principale, ossia assicurare un futuro alle Officine. Per le maestranze e i sindacati gli argomenti di discussione sono ancora molti, in primis la fase di transizione. «Abbiamo scritto una lettera al CEO delle FFS Vincent Ducrot ribadendo l’importanza della ‘Piattaforma’. Auspichiamo inoltre un intervento deciso della politica a livello ticinese e federale», chiosa Mauro Beretta.