Il caso

La sicurezza costa 8 milioni, ma «per gli agenti di Polizia non c'è rispetto»

Bellinzona: dato per scontato il via libera dei Legislativi, dal 1. gennaio prossimo entrerà in vigore la nuova convenzione per il servizio offerto dal Corpo cittadino ai quattro Comuni non aggregati - Il pro capite passerà da 124 a 139 franchi
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
21.11.2024 06:00

I rapporti fra la Città e i quattro Comuni non aggregati non sono sempre stati idilliaci. Ricorderete tutti il tiremmolla sull’accordo elettrico di alcuni anni fa. È andata decisamente meglio riguardo alla convenzione inerente il servizio che la Polizia di Bellinzona presta anche ad Arbedo-Castione, Cadenazzo, Lumino e Sant’Antonino. Dal 1. gennaio prossimo a cambiare rispetto a quella in vigore dal 2018 sarà soprattutto il costo pro capite. Che crescerà, passando dagli attuali 124,10 franchi (la tariffa di 120 è soggetta al rincaro) a 139. Il testo dovrà essere approvato dai cinque Legislativi; quello della capitale si riunirà in seduta straordinaria lunedì 25 novembre. Il sì è scontato. Gli incassi delle multe rimarranno per contro di pertinenza della Turrita.

Un impegno apprezzato

L’attuale convenzione, come abbiamo anticipato lo scorso 20 marzo, è stata disdetta cautelativamente dal Municipio di Bellinzona un anno fa. A fine 2020 si era automaticamente rinnovata per un altro quadriennio, quindi fino al 31 dicembre prossimo. Le parti contraenti possono però inoltrare disdetta almeno dodici mesi prima della scadenza del patto. Ciò che è stato il caso. Prima dell’aggregazione dei tredici Comuni che oggi formano la Città - e del no di Arbedo-Castione, Cadenazzo, Lumino e Sant’Antonino all’unione - il contributo per abitante era di 60 franchi (fino al 2015 ammontava a 35). L’intesa era stata stipulata nella seconda metà degli anni Novanta e modificata a più riprese; era decaduta il 31 dicembre 2017. L’importo pro capite dal 1. gennaio 2018 è raddoppiato (passando a 120 franchi, appunto) in quanto il prezzo per così dire «politico» fatto in precedenza era stato adeguato dopo il no alla fusione dei quattro enti locali. Dalle condizioni di favore ci si era indirizzati sul costo effettivo.

Oggi i «non aggregati» versano alla capitale, complessivamente, 1,5 milioni. «Di fatto in questi anni la convenzione ha dato sostanzialmente buona prova di sé, grazie anche al regolare scambio di informazioni tra il comando della PolCom e gli agenti di quartiere con i Comuni convenzionati (attraverso i rispettivi capidicastero, segretari comunali e funzionari), che ha permesso di tenere in dovuta considerazione le peculiarità socioeconomiche e demografiche di ciascun territorio», si legge nel rapporto della Commissione della Gestione turrita (relatore Patrick Rusconi, PLR), sottoscritto all’unanimità dai nove membri.

Le multe restano alla capitale

Il nuovo testo «non ne stravolge i contenuti». Il Corpo cittadino conta una sessantina di collaboratori (in otto anni l’organico è cresciuto di 15,5 unità) al comando di Fabrizio Martinella, in carica da otto mesi. C’è da coprire un territorio di quasi 57 mila abitanti, di cui il 78% risiede all’ombra della Fortezza. Al di là di alcuni (pochi) casi sporadici, come quello successo una decina di giorni fa (la lite all’esterno di un esercizio pubblico in viale Stazione), Bellinzona e l’agglomerato sono sicuri. «Considerate anche le attività svolte unicamente sul territorio della Città (segnaletica, sorveglianza/videosorveglianza e vuotatura parchimetri) il costo lordo attuale del servizio di polizia comunale ammonta a circa 10,2 milioni di franchi all’anno, pari a un costo pro capite lordo di 181 franchi (contro i 163 calcolati nel 2017). Tenuto conto solo delle attività svolte su tutto il comprensorio il costo lordo ammonta a circa 8,5 milioni all’anno, pari a 150 franchi pro capite», puntualizza la Gestione. Alla luce degli incassi delle multe, si è poi giunti a stabilire una tariffa netta a testa di 139 franchi (pari a 7,9 milioni); il contributo non è soggetto a rincaro nei primi quattro anni.

Contatti costanti

La convenzione stabilisce, infine, pure gli aspetti organizzativi del servizio di polizia locale offerto ai Comuni non aggregati. Ebbene, in questo senso si conferma la «Conferenza consultiva regionale della sicurezza», di cui fanno parte i cinque capidicastero. L’obiettivo del consesso, che si riunisce almeno quattro volte all’anno, è «quello di condividere e coordinare la politica della sicurezza. I contatti regolari con i Comuni convenzionati vengono tenuti dal Comando della Polizia comunale, rispettivamente dagli agenti di quartiere, attraverso i segretari comunali (che sono i referenti operativi della Polizia; n.d.r.)».

La delusione del comandante

«Quasi quotidianamente abbiamo a che fare con dei maleducati. Un tempo c’era rispetto, quasi timore dell’agente di polizia. Ora gli insulti nei nostri confronti non mancano». Un’amara riflessione, purtroppo, quella del comandante della Polizia comunale di Bellinzona Fabrizio Martinella. E nei confronti delle agenti donne?, chiediamo. «Non so dire se per loro sia più dura. Purtroppo basta indossare una divisa per essere presi a male parole da talune persone», rileva il nostro interlocutore, che lo scorso 18 ottobre avevamo intervistato unitamente all’omologo di Locarno Simone Terribilini.

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