Perfetta ai titoli di coda, ma Novazzano si fa avanti
Fine febbraio doveva essere e fine febbraio sarà. La Perfetta di Arzo accoglierà migranti ancora per pochi giorni, fino a mercoledì prossimo, 28 febbraio. Da marzo la struttura di proprietà del Comune di Chiasso, ma in territorio di Mendrisio, tornerà ad essere a disposizione di scuole, associazioni e gruppi che ne avranno necessità per le loro attività. Non ci sarà dunque nessuna deroga al periodo di 3 mesi e mezzo (metà novembre-fine febbraio) per cui il Municipio della cittadina di confine ha acconsentito di mettere a disposizione l’edificio per far fronte alla forte pressione migratoria attuale. La notizia, anticipata da Teleticino, era comunque nell’aria. Ci è stata confermata nuovamente dalla municipale chiassese Sonia Colombo-Regazzoni che, per completezza d’informazione, aggiunge che Chiasso «non ha messo a disposizione nessuna altra struttura alternativa, anche perché di idonee non ne abbiamo altre».
Solo tre risposte
La precisazione, va specificato, non è casuale. La necessità di posti letto, e dunque di strutture adatte ad accogliere i tanti migranti che giungono in Ticino, è un dato di fatto. Chi è chiamato a gestire l’emergenza lo ha ribadito in più occasioni. E ha sollecitato non solo i Comuni, ma anche chiunque disponga di strutture idonee a farsi avanti. Tanto che nelle scorse settimane il Cantone aveva spedito, per il tramite della Sezione enti locali, una comunicazione anche a tutti i Comuni ticinesi, invitando gli Esecutivi a segnalare eventuali strutture disponibili ad accogliere i richiedenti l’asilo. Di risposte ne sono giunte poche. Molto poche. Una però è arrivata dal Mendrisiotto, più precisamente da Novazzano (altre due dal Sopraceneri). Non è quindi detto che dopo la Perfetta di Arzo, un’altra struttura del Distretto possa aprire le porte ai migranti. «L’unica indicazione di disponibilità per il Mendrisiotto ci è arrivata da Novazzano – spiega Renzo Zanini, capo dell’Ufficio dei richiedenti l’asilo e dei rifugiati –. Ci hanno informato che non avevano strutture collettive idonee attualmente disponibili, ma in alternativa disponevano dell’impianto di protezione civile. L’opzione delle strutture sotterranee viene presa in considerazione quando non vi sono alternative. L’obiettivo, però, è di non arrivare a questo punto, ma di avere strutture pronte e utilizzabili in breve tempo».
È proprio ad un utilizzo di questo tipo, «eventuale e in caso di emergenza» che pensava il Municipio di Novazzano: «Sì, abbiamo dato la nostra disponibilità ad aprire i rifugi della protezione civile – conferma il sindaco Sergio Bernasconi –, noi abbiamo solo quella struttura che potrebbe andare bene, ma siamo consapevoli che essendo sotterranea non è ideale».
Per ora, in «sostituzione» alla Perfetta (dove alloggiano 65 persone), ci sarà l’Hotel Vezia, che già da settimana scorsa sta ospitando una settantina di richiedenti l’asilo arrivati dal Palagiovani di Locarno (quest’ultimo, come la Perfetta, ripristinerà la sua attività originale». A fine mese, quando scadrà il contratto ad Arzo, una decina di migranti sarà trasferita posto proprio a Vezia, alcuni invece verranno collocati nei Centri collettivi cantonali di Cadro e Paradiso, mentre gli altri nelle varie strutture a disposizione della Croce Rossa.
Torniamo a focalizzarci su Chiasso, perché le precisazioni di Zanini precluderebbero il verificarsi di un’eventualità che nella cittadina preoccupa. «Se non vengono trovate sufficienti strutture adeguate per ospitare tutti i migranti, il rischio è che si torni ad alloggiare queste persone negli appartamenti privati. Ma in questo caso mancherebbe la necessaria gestione professionale che la Croce Rossa garantisce nelle strutture più grandi. Per Chiasso sarebbe un rischio, perché abbiamo molti appartamenti sfitti e pigioni convenienti», conclude Colombo-Regazzoni. Questa opzione, per il momento, sembra tuttavia remota.
Rotazione e sensibilizzazione
Il concetto che sta alla base della disponibilità di strutture idonee e dei contratti che non possono essere prorogati è quello della rotazione delle persone in base ai posti disponibili. Ad esempio, se da una struttura dovessero partire cinque persone ne arriverebbero altrettante. In ogni caso, l’Ufficio dei richiedenti l’asilo e dei rifugiati e la Croce Rossa sono sempre alla ricerca di nuove strutture per aumentare la capacità ricettiva e trovare soluzioni adeguate.