Giustizia

Reati sessuali, l'accusa ricorre

Approderà in Appello la vicenda del luganese alla sbarra alla Criminali per aver picchiato la moglie e abusato di lei in 17 occasioni – In primo grado, venerdì scorso, era stato condannato per un episodio
© CdT/Chiara Zocchetti
Nico Nonella
15.10.2024 19:15

Approderà in appello la vicenda giudiziaria con al centro un 52.enne del Luganese, comparso a processo la scorsa settimana poiché accusato di aver abusato, in circa 17 occasioni, e picchiato la moglie nel settembre dello scorso anno. Venerdì, la Corte delle Assise criminali presieduta dal giudice Marco Villa (a latere Fabrizio Monaci e Giovanna Canepa Meuli) lo ha sostanzialmente assolto da quasi tutti i capi di imputazione principali, riconoscendo un solo episodio di coazione sessuale: un rapporto, avuto il giorno dopo che la donna era stata colpita con un manganello (la Corte aveva stabilito che la moglie, «si era svegliata con una pressione tale e con la paura di essere picchiata di nuovo che ha accettato il rapporto carnale». Gli altri (presunti) casi? Per la Corte, non vi erano sufficienti elementi per decidere sulla base degli atti: gli episodi, cioè, non erano stati sufficientemente circostanziati. Di qui, richiamato il principio in dubio pro reo e la violazione del principio di accusa, la condanna dell’imputato (difeso dall’avvocato David Simoni) a 31 mesi, 16 dei quali sospesi per 5 anni e il resto da espiare. Il 52.enne era stato arrestato il 30 settembre 2023 da allora si trova dietro le sbarre, da inizio febbraio in regime di espiazione anticipata della pena.

La procuratrice pubblica Margherita Lanzillo – che aveva chiesto una condanna a 8 anni e 11 mesi di carcere per violenza carnale (in parte ripetuta), ripetuta coazione sessuale, tentate lesioni gravi (subordinatamente lesioni semplici), ripetuta coazione e ripetuta infrazione alla Legge federale sulle armi – ha inoltrato lunedì annuncio di Appello alla CARP. La vittima, costituitasi accusatrice privata e rappresentata dall’avvocato Benedetta Noli, potrebbe quindi accodarsi alla pubblica accusa.

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