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Rivoluzionare la mobilità a Besso costerà (altri) ottantotto milioni

Il Consiglio di Stato chiede un credito di quasi 35 milioni come contributo cantonale per il progetto che ridisegnerà la zona della stazione – Prevede, tra le varie cose, la costruzione di un autosilo da 140 posti e di un nodo intermodale per i bus – Lugano dovrà stanziare oltre 20 milioni
© CdT/Gabriele Putzu
Nico Nonella
05.07.2024 19:00

Sì, finalmente ci siamo. Il comparto della stazione FFS di Lugano si appresta a cambiare volto in quella che sarà una vera e propria rivoluzione. Non solo «estetica», ma che toccherà anche il trasporto pubblico nella regione. Parliamo, lo avrete intuito, del Comparto Besso, il maxi-progetto che mercoledì (ma il messaggio è stato pubblicato solo oggi) ha compiuto un balzo in avanti con la richiesta, da parte del Consiglio di Stato, di un credito da 34,9 milioni di franchi (oltre che dell’autorizzazione a lla spesa totale di 88,8) sulla quale dovrà ora esprimersi il Parlamento. Maxi-progetto che prevede, tre le altre cose, la costruzione di un nuovo autosilo, un nodo intermodale per i trasporti pubblici, un atrio di interscambio, un nuovo sottopasso e un percorso ciclopedonale.

Non più di 140 posteggi

Il Comparto Besso rientra nel più ampio progetto StazLu1, che porterà a una riorganizzazione della mobilità nell’area della stazione FFS con l’obiettivo, in particolare, di adeguare le infrastrutture di mobilità alle esigenze di un trasporto pubblico moderno e ai cambiamenti degli ultimi anni. Su tutti: l’aumento dell’utenza a seguito dello sviluppo del sistema ferroviario TILO, l’apertura delle gallerie di base del San Gottardo e del Ceneri, il potenziamento dell’infrastruttura ferroviaria complementare al progetto AlpTransit e la (futura) realizzazione della rete tram-treno del Luganese. Ma non solo: un altro obiettivo dichiarato è il miglioramento della viabilità (pubblica e privata) intorno alla stazione. Tra i capisaldi del Comparto di Besso c’è il nuovo autosilo interrato – le cui rampe di entrata e uscita si situeranno lungo via Manzoni – con 140 posti auto e 36 posti moto. Non ve ne saranno di più: il Consiglio di Stato, esprimendosi sul Piano regolatore StazLu2, che in sostanza regola tutto ciò che si può edificare attorno alla stazione, ha bocciato i 140 stalli aggiuntivi chiesti dal Consiglio comunale quattro anni or sono. Sopra, nell’area dove fino a qualche tempo fa c’era il parcheggio Ex-Pestalozzi, troverà posto il nodo intermodale per i servizi di trasporto pubblico, direttamente collegato alla stazione attraverso il nuovo sottopasso pedonale che lo connetterà a Besso alta. Rispetto alla situazione attuale, quindi, i servizi di trasporto pubblico regionale e urbano verranno concentrati in un unico punto. Il nodo intermodale avrà anche una copertura in calcestruzzo e acciaio su cui potrà eventualmente essere installato un impianto fotovoltaico (non previsto dal progetto). A sud dell’autosilo verrà invece realizzato un atrio d’interscambio, la cui funzione è servire il nodo intermodale e collegare l’autosilo al sottopasso pedonale di Besso e alla discenderia del tram-treno, gestita dalla nuova società che si occupa di realizzare la rete ferroviaria. L’atrio potrà essere ingrandito con un volume aggiuntivo, che sarà realizzato solo in seguito alla conferma d’interesse e di finanziamento da parte di FFS e/o dalla Città per spazi commerciali o per esigenze dell’utenza ferroviaria.

Orizzonte 2032

Questo, a grandi linee, è quanto previsto dal progetto il cui acronimo è CoBe. Per quanto riguarda le tempistiche, il Consiglio di Stato indica che allo stato attuale della pianificazione, l’inizio delle attività esecutive è previsto a fine 2025, con la durata complessiva dei lavori valutata in circa 6 anni e 8 mesi. In ogni caso, il sottopasso pedonale di Besso è già in costruzione e sarà pronto per fine 2025, quando dovrebbero iniziare i lavori per il Comparto Besso. Strettamente legato a questo maxicantiere è anche il futuro sottopasso Genzana, la cui costruzione si è resa necessaria per far «rifiatare» il tunnel di Besso. Ebbene, l’inizio dei lavori è previsto proprio in questi mesi estivi e la messa in esercizio a metà 2027. Passando ai costi, il progetto Co Be costerà appunto quasi 90 milioni e sarà finanziato dalla Confederazione, dal Cantone, dalla Città di Lugano e dai Comuni della Commissione regionale dei trasporti del Luganese (CRTL). Lugano presenterà un messaggio al proprio Legislativo nel corso di quest’anno per stanziare il credito necessario. Se la richiesta non dovesse essere approvata, avverte il Governo, per l’autosilo si dovrà trovare un investitore privato. Per la regina del Ceresio, il CoBe costerà 26 milioni. Per il nodo intermodale, infine, è previsto un contributo di 3 milioni da parte della Confederazione.

Il progetto StazLu1 (che concerne la mobilità) è strettamente legato alle opere di trasformazione dell’assetto urbano previste per i comparti della Trincea di Massagno e di StazLu2. Queste due ultime basi pianificatorie per il futuro assetto della Città Alta sono state approvate dal Governo (con alcune correzioni) nel dicembre dello scorso anno.
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