Ticino

Una notte per portare (Gran) Consiglio, i conti attendono la Lega

Ancora nulla di fatto per il Preventivo 2025 del Cantone - Il movimento di via Monte Boglia scioglierà le riserve solo domani - Intanto, però, dagli emendamenti è uscito un chiaro segnale per la scuola - Il PS conferma: il referendum sui sussidi di cassa malati ci sarà
©Chiara Zocchetti

Le danze – ahinoi infinite – le ha aperte e chiuse la Lega. Prima chiedendo un approfondimento giuridico (ci arriveremo) e poi – al termine di altre sei ore e mezza di dibattito – suggerendo di rinviare il voto finale sui conti a domani pomeriggio. Il risultato nudo e crudo è che – dopo il primoil secondo e il terzo – servirà anche il quarto e ultimo giorno della sessione per arrivarne a una, esattamente come per il Preventivo 2024. Ma il risultato politico – al netto degli emendamenti approvati – è un altro. E dice che la notte potrebbe riservare qualche sorpresa nella maggioranza che sostiene il rapporto sui conti uscito dalla Gestione. Sì, perché a conti fatti, nella selva degli oltre 70 emendamenti in cui il Parlamento si è addentrato oggi, il movimento di via Monte Boglia è uscito a mani vuote. I leghisti, parte del «triciclo» assieme a PLR e Centro, chiedevano «solo» due misure: che il Cantone non pagasse più di quanto incassa dalla Confederazione nel settore dell’asilo e di aumentare di 7 milioni (portandolo a 14) il taglio previsto alla voce «beni e servizi». Due emendamenti, in pratica, per rafforzare le proposte che aveva ottenuto in Gestione. Ebbene, come detto l’aula non ha seguito le due proposte. Parlare di delusione in casa leghisti sarebbe forse esagerato, eppure il capogruppo Bignasca – nel commentare la scelta di rinviare il voto finale, condivisa fra l’altro da PLR, Centro e socialisti – è rimasto vago. «I risparmi che noi chiedevamo sono passati solo in piccola parte», ha riconosciuto al CdT a fine serata, uscendo da Palazzo. «Gli emendamenti non sono passati. Il deficit è salito a circa 96 milioni di franchi. Significa che va a gravare quasi 100 milioni in più sul nostro debito pubblico e quindi sulle future generazioni. Credo sia corretto, nel momento in cui si raggiungono certi deficit, pensarci sopra almeno una notte». Tutto aperto, dunque? «Non parlo per gli altri gruppi», ha ripreso Bignasca. «Diciamo, però, che i decreti che sono stati bocciati stavano più a cuore ad altri partiti (in questo caso al Centro, ndr) che al mio». Già. Ma cosa ne pensano gli altri membri del «triciclo»? Sul serio salterà il banco dei conti? Secondo nostre informazioni, il PLR non è ovviamente contento del risultato ottenuto al termine delle discussioni sugli emendamenti: la cosiddetta «soglia del dolore» liberale radicale è stata quasi raggiunta. Sfiorata, sì, ma non abbastanza da far crollare il castello. Il Centro, invece, come ha sottolineato con una certa ironia il capogruppo Maurizio Agustoni in aula, è rimasto «pienamente soddisfatto» dagli emendamenti presentati. Insomma, pare che l’ago della bilancia sarà proprio la Lega.

I cavilli e il risultato netto

Il riferimento fatto da Agustoni è diretto: e racconta della lunga discussione sulla pedagogia speciale. Il risparmio di due milioni proposto dalla maggioranza della Gestione, fortemente contestato a furor di popolo, è stato stralciato nettamente dall’aula. La Lega, pur provando a buttarla sul piano giuridico (Bignasca ha chiesto chiarimenti su potenziali conflitti d’interesse di deputati che siedono in organizzazioni sussidiate dallo Stato proprio per la pedagogia speciale) non ha fermato la dinamica del dibattito. E soprattutto il risultato finale. Già, perché quel risparmio, dopo quasi due ore di discussione, è stato stralciato: 50 i favorevoli, 28 i contrari. Un risultato senza appello.

Altri colpi di scena

Tra gli altri emendamenti più «scottanti», poi, non ci sono state grande novità. Al netto della pedagogia speciale, le altre tre proposte uscite dalla maggioranza in Gestione non sono state ritoccate: niente modifiche per il taglio alla voce «beni e servizi»; per quella sul settore dell’asilo e quella sugli investimenti. E nemmeno per quella sui sussidi di cassa malati. Ma su quest’ultimo fronte qualcosa si muoverà a sinistra dell’emiciclo (torneremo anche su questo punto).

Niente da fare, anche per tante altre decine di emendamenti. Tuttavia, un più piccolo «colpo di scena» si è consumato sull’emendamento per stralciare la misura di risparmio del Governo sui 300 mila franchi destinati alle scuole private non parificate quale contributo per il materiale scolastico. L’emendamento è sì stato bocciato dall’aula in maniera netta (23 favorevoli e 42 contrari), ma per qualche incomprensione (avvenuta a sinistra dell’emiciclo) nella votazione sul decreto non emendato, il decreto stesso è stato bocciato per un solo voto di scarto. Incomprensione «tecnica», ma «pasticcio» reale (perlomeno per chi non sosteneva l’emendamento). Risultato: la misura di risparmio del Governo è stata bocciata.

Ma non è finita qui. Sul finire della discussione, un altro emendamento ha raccolto i favori del plenum. E anche in questo caso si parla di scuola. La misura del Governo che chiedeva di ridurre il contributo del Cantone ai Comuni per i docenti di educazione fisica e di musica è infatti stata cancellata dal Parlamento. Una misura fortemente osteggiata dagli Enti locali, e che «alleggeriva» i conti cantonali per altri 4,4 milioni.

Insomma, due milioni di qui, 300 mila franchi di là, e 4,4 milioni in chiusura, hanno «gonfiato» il deficit del Cantone a quota 96,5 milioni di franchi. Ora, come si diceva, dopo venti ore di discussioni, tra qualche «pasticcio» e molte parole, non resta che attendere il voto di giovedì pomeriggio: la maggioranza formata da PLR, Centro e Lega reggerà?

Carobbio: «Molto contenta»

In attesa del risultato finale, c’è un altro dato politico rilevante. Il quale è già una certezza: il lancio di un referendum contro i risparmi proposti dal Governo sui sussidi di cassa malati. In aula, nel pomeriggio, il PS ha tentato invano di far stralciare la misura. E, quindi, ora percorrerà la via delle urne con il sostegno di altre associazione e sindacati. Il comitato cantonale dei socialisti, riunitosi proprio questa sera in via «straordinaria», ha infatti deciso di muoversi in questa direzione. Giovedì sera è prevista una riunione del Comitato «Stop ai tagli» che darà il via libera definitivo alla raccolta firme. Ossia: il popolo potrebbe presto essere chiamato a votare sull’annoso tema dei premi.

Un ultimo accenno politico va infine alle dichiarazioni della consigliera di Stato, Marina Carobbio Guscetti, fatte proprio durante il comitato del suo partito. «Oggi sono una direttrice del DECS molto contenta (ndr. ha detto riferendosi all’emendamento approvato dal Gran Consiglio): è uscito un importante segnale per la scuola ticinese». Come dire, «non si è trattato solo di due milioni di franchi, ma di un segnale forte per la scuola ticinese». Anche se, ha chiosato, «non dobbiamo abbassare la guardia».

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