Ciclismo

L’alba è una promessa, in attesa dei piatti forti

Il primo scorcio della nuova, esaltante stagione ha già emesso alcuni verdetti interessanti in merito allo stato di forma dei «Fantastici Quattro» - Pogačar, Evenepoel e Vingegaard si sono subito distinti, mentre la primavera di Roglič entrerà nel vivo a breve
Il 27.enne danese Jonas Vingegaard, vincitore degli ultimi due Tour de France, immortalato mentre festeggia il recente successo alla Tirreno-Adriatico. © AP/Gianmattia D’Alberto
Nicola Martinetti
22.03.2024 06:00

Tadej Pogačar, Jonas Vingegaard, Remco Evenepoel e Primož Roglič. I nomi di questi quattro corridori, ormai da qualche mese, rimbalzano nella testa degli appassionati. Più precisamente da quando tutti loro, uno dopo l’altro, hanno ufficializzato la decisione di prendere parte alla 111. edizione del Tour de France, mandando in orbita gli amanti della disciplina. Già, quest’anno la Grande Boucle si preannuncia clamorosa. Spettacolare, e - spetterà alla strada confermarlo - forse persino storica. Ma per quanto il ciclismo sia anche e soprattutto pazienza, il desiderio di iniziare a farsi un’idea in merito a ciò che potrebbe accadere sulle strade francesi tra giugno e luglio è già forte. Fortissimo. Ecco perché attorno alle prime uscite dei «big» citati poc’anzi, all’alba della primavera, si è subito alzata una fitta cortina di attese. Quasi tutte trasformate in promesse dai «Fantastici Quattro» di Christian Prudhomme, l’architetto del Tour.

Chi ben comincia...

Tre campioni, in queste prime settimane di agonismo, hanno infatti subito mostrato i muscoli. Il belga Remco Evenepoel ha preso parte a tre gare: la Figueira Champions Classic, il Giro dell’Algarve e la Parigi-Nizza. Le prime due le ha vinte, nella terza si è classificato secondo. Jonas Vingegaard, dal canto suo, ha fatto persino meglio. Il danese, trionfatore nelle ultime due edizioni del Tour de France, ha calato l’en plein in entrambe le prove affrontate sin qui, imponendosi dapprima nel Gran Camiño galiziano e poi alla Tirreno-Adriatico. Infine, lo sloveno Tadej Pogačar - in strada soltanto a partire da inizio marzo - sta attualmente guidando la classifica generale del Giro di Catalogna, dopo aver conquistato le Strade Bianche ed essere arrivato terzo alla Milano-Sanremo. E il suo connazionale Primož Roglič? Il 34.enne, ultimo dei «Fab Four» e da quest’anno al team Bora-Hansgrohe, è invero l’unico ad aver vissuto un avvio piuttosto opaco. Nella sola gara messa nelle gambe sin qui, la Parigi-Nizza, l’ex saltatore con gli sci si è infatti accontentato del decimo posto finale, senza vincere nemmeno una tappa. Un bottino così così, che però potrebbe rimpinguarsi già ad aprile, quando nel giro di quattro settimane Roglič prenderà parte a tre corse.

Un mese d’aprile con i botti

Il prossimo mese, in effetti, sarà di fatto l’ultimo - escluso giugno e il suo Giro del Delfinato - a mettere veramente a confronto i quattro «big» prima del Tour de France. E allora gli appuntamenti intriganti da cerchiare in rosso sul calendario sono due in particolare:il Giro dei Paesi Baschi (1-6 aprile) e la Liegi-Bastogne-Liegi (21 aprile). Perché? Beh, semplice: la corsa a tappe spagnola vedrà sfidarsi Roglič, Evenepoel e Vingegaard. La classica belga, invece, verrà contesa sia dai primi due, sia dall’altro sloveno Pogačar. Insomma, entrambe le gare rappresentano due gustose opportunità per osservare degli interessanti scontri diretti, che potrebbero apparecchiare al meglio il piatto forte estivo.

Le portate prelibate, suggerivamo, non mancheranno tuttavia già nelle prossime settimane, perlopiù consacrate alle classiche del nord. E se è vero che al contrario di Vingegaard e - per quest’anno - Pogačar, sia Roglič sia Evenepoel hanno in programma di disputarne più di una, in generale asfalto e pavé dovrebbero risultare terreno fertile per altri corridori. Su tutti l’Olandese Volante Mathieu van der Poel e il belga Wout van Aert, ma anche possibili outsider come il danese Mads Pedersen e il britannico Tom Pidcock. Tutti elementi abili in questo genere di contesti, pronti a prendersi le luci della ribalta in una primavera scoppiettante. Prima dell’avvento dei grandi giri. E del Tour de France più atteso degli ultimi anni.

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