La promessa (e il bagno) del vicesindaco
La Coppa Svizzera torna in Ticino, grazie al Lugano. È lunedì, il «giorno dopo» della finale di domenica. Nella quale i bianconeri hanno tirato una bella legnata ai sangallesi, battendoli per quattro a uno. I festeggiamenti sono andati avanti tutta la notte, dopo l'arrivo dei vincitori direttamente dal Wankdorf di Berna. E in prima linea, a festeggiare, c'era anche lui, Roberto Badaracco. Vicesindaco e titolare del Dicastero Cultura, sport ed eventi. Badaracco – che sta rimirando la spiaggia del Parco Ciani alla foce del Cassarate – ricorda una promessa fatta qualche mese fa. A gennaio, dice. Il luogo non è casuale, perché all'epoca aveva detto che se il Lugano fosse riuscito a riportare la Coppa Svizzera in Ticino, si sarebbe buttato nel lago, per un bagno rinfrescante e rigenerante. La giornata è perfetta. Trenta gradi, alcune persone prendono il sole mentre altre stanno già nuotando. «Certo, ogni promessa va mantenuta!», esclama avvicinandosi all'acqua e mettendo una mano nel Ceresio: «La temperatura mi sembra buona... Altrimenti sarebbe stata dura! Ma adesso, a maggio, diciamo che è quasi un piacere fare un bel bagnetto!», dice con un sorriso.
La scaramanzia
«Era una sorta di idea scaramantica. All'epoca era difficile pensare a una vittoria. Certo, ci si sperava, ma sembrava tutta in salita. Qualcuno mi aveva chiesto che ‘fioretto’ sarei stato disposto a fare. Faceva ancora fretto e così ho risposto: beh, un bagno nel lago ci starebbe tutto, nel caso in cui riuscissimo a portare a casa la Coppa!». E perché non adesso? Badaracco con estrema cortesia respinge l'invito. «Eh, ora ho un po' giù la voce, ieri ho tifato e gridato pure io... Ora sono pure un po' raffreddato. Ma credo che fra qualche giorno questa cosa la farò. Devo! Perché appunto, tutte le promesse vanno assolutamente mantenute».
Il municipale ripercorre le emozioni della partita di domenica pomeriggio. «È stato tutto molto emozionante. Già dall'inizio si sentiva nell'aria l'elettricità positiva per il Lugano. Verso la fine del primo tempo credo che abbiamo vissuto la svolta decisiva della partita. Un due a uno a pochi minuti dalla fine del primo tempo che, psicologicamente, credo abbia fatto benissimo al Lugano durante la pausa, e malissimo al San Gallo». Gli avversari, infatti, una volta rientrati per il secondo tempo «sembrava avessero i motori spenti». Il gol di Bottani, secondo Badaracco, è stato liberatorio: «Sì, è stato decisivo. Da quel momento si è visto che il San Gallo era proprio bloccato. Il Lugano ha trovato un entusiasmo, una voglia di attaccare che ha portato al quattro a uno. Anche se poteva essere il cinque a uno, il sei... Le occasioni sono state tante».
«Non c'è nulla da fare»
Il nostro interlocutore, durante l'evento, si trovava nelle vicinanze di un gruppo di tifosi sangallesi. «Continuavano a dire: niente, non c'è nulla da fare con un Lugano così». Ma cosa significa riportare la Coppa Svizzera a Lugano, per la Città? «Abbiamo investito moltissimo nello sport. Anche la votazione sul Polo sportivo e degli eventi ha avuto esito positivo qualche mese fa. Abbiamo cercato di creare uno spirito positivo per lo sport. La popolazione ha capito che questa è una città fatta per lo sport, con squadre ad altissimi livelli nel calcio e nell'hockey. E il calcio, quest'anno, ci ha portato la Coppa a casa».
«Sono capaci di grandissimi risultati», conclude, ricordando anche l'importante rivoluzione dell'anno scorso. «Nella società del Football Club è entrato Joe Mansueto, miliardario statunitense che ha dimostrato di voler fare un discorso con progetti a medio-lungo termine. Credo che tutti questi fattori, da una parte la nuova proprietà e dall'altra la realizzazione del nuovo Polo sportivo, abbiano portato molta positività per il futuro. Credo che i bianconeri, nei prossimi anni, saranno una squadra ai massimi livelli in Svizzera».