Bellinzona gongola: in arrivo centinaia di posti di lavoro
A ben guardare è l’ideale per queste cocenti giornate di mezza estate. Ci si piazza all’ombra di un platano e si spulciano le 422 pagine del Programma d’agglomerato del Bellinzonese di quinta generazione (PAB5), in pubblicazione fino al 16 settembre. Così si unisce l’utile (informarsi sui progetti futuri della nostra regione) al dilettevole (ripararsi dal sole). Noi l’abbiamo fatto, concentrandoci in questo secondo articolo sulle principali misure che riguardano la Città, evitando così di mettere troppa carne al fuoco.
La crescita nel «cuore»
«L’evoluzione della popolazione negli ultimi 10 anni nel Bellinzonese mostra che la crescita maggiore è avvenuta in aree periurbane, non ben allacciate al trasporto pubblico. Questo comporta indirettamente una mobilità quotidiana ancora molto legata all’automobile. La sfida principale consiste nell’indirizzare lo sviluppo verso le zone centrali, ben dotate di servizi e con una buona qualità di allacciamento al trasporto pubblico», si legge nel Rapporto esplicativo intermedio. Nell’ambito della prospettata trasformazione urbana si stanno pianificando e progettando «nuovi quartieri, piazze e altri spazi pubblici, ma anche la riqualifica degli assi stradali».
Nel primo caso i nascituri comparti sulla bocca di tutti sono due. Il primo è quello alle Officine FFS di Bellinzona, la cui variante di PR è contestata davanti al Tribunale amministrativo cantonale. Per la prima volta si mette nero su bianco il potenziale, con orizzonte il 2040, dei posti di lavoro (397) e degli abitanti (511). Oggi, complessivamente, il numero è pari a 537 fra impieghi e residenti (dati del 2021). «Indipendentemente dallo scenario di edificazione (parziale o completa), il traffico indotto non comporta un peggioramento tangibile delle condizioni di viabilità lungo l’asse principale della rete viaria (via San Gottardo); questo sia per lo scenario ad edificazione parziale, sia per l’orizzonte a edificazione completa secondo le ipotesi di sviluppo futuro».
La commissione di esperti
Sulle tempistiche, l’abbiamo detto in precedenza, grava la censura al Tram ed eventualmente - in ultima istanza - al Tribunale federale. La pianificazione dovrebbe concludersi nel 2027, mentre la realizzazione a tappe del comparto è preconizzata tra il 2028 ed il 2031. Il focus in prospettiva verrà innanzitutto messo sullo smantellamento dell’Officina, sul risanamento dell’area di 102 mila metri quadrati e sui concorsi di architettura. Il Municipio cittadino dovrà inoltre istituire una Commissione consultiva con il compito di «verifica e supporto per lo sviluppo del nuovo quartiere conformemente agli obiettivi qualitativi posti».
Sala multiuso da mille posti
L’altro comparto in divenire è quello delle Ferriere Cattaneo di Giubiasco. In questo caso, come abbiamo riferito lo scorso 20 luglio, l’Esecutivo è intenzionato a presentare il messaggio con la variante di Piano regolatore ad inizio autunno. L’investimento ipotizzato è pari a 200 milioni. Da industria a contenuti abitativi, produttivi e culturali nonché ad uso pubblico, come ad esempio una sala multiuso da mille posti, dando così vita ad un vero polo congressuale e degli eventi. Sono altresì previste «due piazze (una a sud e una a nord), un parco centrale e un viale alberato centrale», a disposizione della popolazione. L’area si estende su 46 mila metri quadri. In questo caso non si specifica il numero di abitanti e di occupati; i promotori della riconversione (la stessa azienda e la Alfred Müller SA) hanno sempre parlato di «centinaia di impieghi». L’orizzonte di realizzazione (che comincerà nel 2028) è il 2031, si specifica nel PAB5.
Un concorso per lo stadio
Un quartiere che già c’è, ma che verrà rivalorizzato entro 6-7 anni, è quello che abbraccia lo stadio Comunale della Turrita, «casa» dell’ACB e dell’atletica, e che si estende fino al Parco urbano, compresi l’Istituto di ricerca in biomedicina, le scuole di vario grado ed il Centro sportivo. «Nuove e mutate esigenze da parte delle associazioni sportive, l’organizzazione non del tutto razionale degli spazi e delle vie d’accesso, il potenziale del comparto solo in parte accessibile quale area verde pubblica, sono l’occasione per ripensare l’assetto territoriale (...). L’obiettivo è di avere una visione spaziale complessiva che comprenda anche i collegamenti tra le varie aree (oggi divise da via Mirasole), il contesto urbano adiacente e la fruizione pubblica delle aree verdi. In un secondo tempo sono da identificare dal punto di vista quantitativo i fabbisogni volumetrici per il comparto stadio sulla base del quale sarà allestito un bando di concorso d’architettura. La realizzazione avverrà a tappe in base a procedure e strumenti da valutare», viene precisato.
Il Municipio mira al restyling del vetusto catino (inaugurato nel 1947) e non all’edificazione di uno ex novo. L’esempio da seguire è quello della Schützenwiese di Winterthur: «La riorganizzazione delle infrastrutture sportive offre l’opportunità di valorizzare un’ampia area libera nel contesto delle importanti strutture pubbliche. Questo a beneficio di una maggior fruibilità per la popolazione, di una ricucitura delle connessioni per la circolazione pedonale e ciclabile tra la Golena, l’area sportiva e il centro urbano, tenendo conto della promozione della biodiversità».
Migliorerà l'attrattiva
«La nuova ubicazione dell’ospedale, grazie alla già buona accessibilità con il trasporto oggi e l’ottima connessione a quello futuro, contribuisce alla concentrazione di posti di lavoro e servizi in aree centrali dell’agglomerato». ll nosocomio regionale in fase di pianificazione alla Saleggina, al confine fra la Turrita e Giubiasco, è un altro dei progetti faro della Città che verrà. In questo caso gli addetti (ossia i posti occupati) previsti son ben 1.500, relativamente alla prima tappa (orizzonte 2031 ed investimento di 380 milioni di franchi). L’attrattiva di bus e treni raddoppierà, secondo quanto si specifica nel PAB5.