Il personaggio

«È a Locarno che sono riuscita a diventare l'artista che sono»

La giovane e determinata Sophia Städler, in arte Zoya Adams, ha appena pubblicato il singolo «Guardian Angel»: «Questa città mi ha dato tanto e ci tornerò presto, dopo aver consolidato la mia carriera in una scuola del Regno Unito»
Tanti progetti in vista per la talentuosa 19.enne locarnese, tra musica e altre arti performative © CdT/Chiara Zocchetti
Jona Mantovan
06.03.2025 06:00

È giovane ma determinata. La talentuosa Sophia Städler (in arte «Zoya Adams») sta per fare i bagagli. La destinazione? Il Regno Unito, per una «ricognizione» negli istituti di arti performative che l’hanno selezionata. Dovrà scegliere quale frequentare per consolidare la sua carriera artistica, peraltro già ben avviata tra canto, danza e recitazione. «È a Locarno che sono riuscita a diventare quel che sono oggi», confida sorridente al Corriere del Ticino. «Questa città mi ha dato tanto. Ho frequentato molti corsi e scuole, come “The moving factory” di Danielle Brunner, ma anche il ventaglio di possibilità alla Villa San Quirico, tra cinema e musica. Sono cresciuta in mezzo a luoghi iconici che mi ispirano: il castello, il lago, le montagne. Per non parlare di piazza Grande, mitico luogo di ritrovo», esclama. «È vero che sto per partire, ma voglio sviluppare i miei progetti soprattutto qui. Voglio far conoscere la regione al mio pubblico».

Il mio nuovo singolo “Guardian Angel” racconta un po’ di me, che voglio prendermi cura delle persone
Sophia Städler «Zoya Adams», artista, 19 anni

Il fascino del maniero

La nostra interlocutrice ha appena pubblicato un singolo, intitolato «Guardian Angel» («Angelo custode»). «Racconta un po’ di me. Di quel lato del mio carattere che tende a voler prendersi cura delle persone. Anche se tra queste c’è chi non riesce a lasciare le cattive abitudini».

Il video realizzato per la canzone - disponibile anche sul canale YouTube che porta il suo «alias» - è stato realizzato sfruttando scenografie locali e la ritrae con un vestito rosso, mentre con lo sguardo rivolto alla macchina da presa interpreta testi come «non ti riconosco più, hai smesso di combattere la tua guerra, urla il mio nome, non c’è nessun altro da incolpare», sullo sfondo di un grande maniero. In una seconda situazione, all’interno di un teatro e con le coreografie di Beatrice Sabato, è accompagnata dalle «backup dancers» Sara, Leonie, Solange, Angela, Sophie e Emma, anche loro formatesi nella stessa accademia.

Una squadra affiatata

«Per produrlo ho messo in piedi una squadra e c’è sempre stata un’ottima intesa e un magnifico ambiente di lavoro. Il progetto si è rivelato molto bello e per me è stata un’eccellente esperienza, davvero entusiasmante. Non smetterò mai di ringraziare tutte le persone che hanno collaborato per mettere a punto un’opera unica. Il brano è una miscela tra le melodie orecchiabili e i ritmi coinvolgenti del pop, le sonorità calde dell’R&B e l’intensità emotiva delle profondità vocali tipiche del soul».

La 19.enne non nasconde di averci lavorato a lungo. «L’idea risale a parecchi mesi fa e in quest’arco di tempo, da sola, l’ho scritto, composto, raffinato e fatta produrre da Gennaro Pelliccia». Ma cosa significa il suo doppio soprannome? Quali identità vi si celano? Presto detto: «Mia nonna materna proveniva dal Sudafrica e, in suo onore, ho scelto di riprenderne il cognome: “Adams”. Zoya, invece, era il nome della mia prima gatta, che è vissuta per 19 anni. In greco, significa “vita”. Lei portava energia positiva ogni volta che entrava nella stanza».

Austria ma anche Sudafrica

E si scopre pure un motivo per il quale la locarnese cerca opportunità in Inghilterra: «Si tratta del luogo nel quale la mia antenata emigrò da giovane. È così che io stessa ho imparato l’inglese, da mia madre. L’altra nonna, però, era austriaca. Ho passato metà dell’infanzia con lei, che mi parlava in tedesco. Il nonno paterno, invece, è di San Gallo». Sudafrica, Inghilterra, Austria. Con l’italiano, tre lingue madri. E ci sarebbe anche un po’ di Galles, nelle origini più lontane. «Tuttavia, sono nata qui e ci ho sempre vissuto», aggiunge.

Virando sul genere rap

«Ho cominciato a cantare quando ero molto piccola, è una cosa che mi ha sempre appassionata. E, finalmente, sento che sto realizzando tutti i miei sogni, dopo aver calcato le scene non solo in Svizzera, ma anche in Italia e Spagna. Mi sono inoltre esibita a Londra, all’“Her Majesty Theatre”».

Le sorprese non finiscono qui: all’orizzonte c’è un nuovo brano, che sarà disponibile probabilmente tra qualche settimana e, più avanti, ancora un altro, che virerà su un altro genere che lei ama molto, il rap: «Adoro Eminem, Kendrick Lamar, Snoop Dog e tanti altri. Mi metto in gioco, sto sperimentando e, in questo 2025, sto uscendo dalla mia zona abituale, in tutti i sensi».

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