Il caso

Il Consiglio di Stato ha sospeso il sacerdote accusato di abusi

Il presbitero è sospeso dalla funzione in seno alla Commissione cantonale per l’integrazione degli stranieri e dall’incarico di docente di istruzione religiosa cattolica – Sospesa in attesa di risultanze l'inchiesta disciplinare
© CdT/ Chiara Zocchetti
Jenny Covelli
14.08.2024 14:25

La decisione era scontata. Ma oggi è arrivata la conferma da parte del Servizio dell’informazione e della comunicazione del Consiglio di Stato: il sacerdote in detenzione preventiva alla Farera con l'accusa di atti sessuali con fanciulli, coazione sessuale, atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere nonché pornografia è stato sospeso.

Il Consiglio di Stato, appena venuto a conoscenza delle accuse e in attesa degli accertamenti di competenza del Ministero pubblico, ha immediatamente provveduto a prendere le misure amministrative di propria competenza. In particolare, ha provveduto a sospendere l’accusato dalla sua funzione in seno alla Commissione cantonale per l’integrazione degli stranieri e dall’incarico di docente di istruzione religiosa cattolica presso le scuole cantonali, esercitato lo scorso anno scolastico presso un istituto del medio superiore. È stata altresì aperta un’inchiesta disciplinare, sospesa in attesa delle prime risultanze del procedimento penale.

Don Rolando Leo, lo ricordiamo, è anche cappellano e docente del Collegio Papio di Ascona, assistente diocesano della Pastorale giovanile, e assistente dell’Azione Cattolica. L’arresto è giunto a oltre quattro mesi dalla denuncia presentata dalla presunta vittima (un giovane adulto, stando a quanto ci risulta) «per alcuni approcci inadeguati» dell’uomo di fede nei suoi confronti, ha riferito nel tardo pomeriggio di sabato la Curia vescovile in un comunicato stampa che ha precisato alcuni punti contenuti nella nota inviata giovedì ai media. In questo lasso di tempo non è stato adottato nessun provvedimento verso il prete «per non interferire nell’accertamento della verità e rischiare l’inquinamento delle prove». Del «disagio» della presunta vittima «adulta al momento dei fatti» (fattispecie che, ricordiamo, sarebbe accaduta 4-5 anni fa) era stato reso edotto direttamente il vescovo Alain de Raemy in febbraio. Presunta vittima che ha parlato altresì di atteggiamenti inappropriati «forse nei confronti anche di un minorenne». Come da prassi è iniziato quindi l’accompagnamento da parte della Commissione di esperti in caso di abusi sessuali in ambito ecclesiale per «aiutarlo (il giovane adulto, ndr.) a decidere se deporre denuncia». Ciò che è avvenuto nelle settimane seguenti (indicativamente tra gli ultimi giorni di marzo e i primi di aprile), «dopo un periodo di riflessione» e di condivisione dei fatti con la ristrettissima cerchia di persone che ne era stata messa a conoscenza. A inizio aprile la Procura ha aperto il fascicolo nei confronti del cappellano, che è stato arrestato una settimana fa.

La Curia, l'8 agosto, «ha sospeso cautelativamente dall’esercizio del ministero» don Rolando Leo, «in attesa che vengano chiarite le sue responsabilità a livello penale».

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