L’alta Vallemaggia si risveglia: «Abbiamo grandi aspettative per questa primavera»

Dopo la tragica alluvione di fine giugno 2024 (uno degli eventi più drammatici in tempi recenti, con sette morti accertate e una persona ancora dispersa oltre a danni ingentissimi), in alta Vallemaggia torna la primavera. E, oggi più che mai, si scommette sul turismo per far ripartire Bavona e Lavizzara, le due regioni teatro del disastro: «Abbiamo grandi aspettative e un gran bisogno dell’arrivo dei visitatori», sembrano dire in coro i rispettivi sindaci, Wanda Dadò (Cevio) e Gabriele Dazio, al Corriere del Ticino. «La riapertura della strada in val Bavona, dal 12 aprile, rappresenta un’iniezione di ottimismo», spiega Dadò. La «porta d’entrata» della valle è stata duramente colpita, ricorda la 63.enne, tra Fontana, Bosco e Mondada, «ma tutto il resto è intatto e si sta facendo un lavoro di ripristino dei sentieri in collaborazione con l’organizzazione turistica».
Guardare avanti
Secondo la nostra interlocutrice, le ricadute prodotte da chi visita la regione vanno a vantaggio di tutta la valle: «Sono in molti a soggiornare in bassa valle o a fermarsi in uno dei tanti grotti». Sullo sfondo, l’avvio del grande progetto di ricucitura delle frazioni, «con il processo partecipativo da avviare nelle prossime settimane» (vedi anche l'articolo pubblicato il 27 marzo, n.d.r.).
Senza dimenticare uno sguardo al futuro, con il centro ricreativo-turistico di Bignasco, una rinnovata piscina coperta presentata già nel febbraio del 2024. «Abbiamo ripreso in mano l’idea e stiamo accelerando per recuperare il tempo sacrificato a causa del momento di emergenza. Lavoriamo a pieno ritmo per arrivare fino alla licenza edilizia, dato il progetto di massima è già concluso. Siamo sostenuti dalla valle e dall’Ente regionale dello sviluppo e con un contributo importante dalla fondazione Vallemaggia territorio vivo». In ballo, poi, c’è pure un contributo delle Officine della Maggia di 250.000 franchi. «Installeremo una serie di cartelloni che spiegheranno, direttamente sul posto, i passi della ricostruzione. Avranno un codice a matrice legato a una pagina sui progressi, con la possibilità di contribuire con una donazione», afferma la sindaca, tornando a riferire della Bavona. «Vedremo cosa succede nel fine settimana di Pasqua per capire la quantità dell’affluenza e come gestire la situazione», conclude, specificando che una campagna promozionale non sembra al momento necessaria.
Parola chiave: «normalità»
Dal canto suo, il sindaco di Lavizzara, Gabriele Dazio, rileva come, nonostante tutte le difficoltà, ci sia aria di positività: «Sì, il morale di chi opera nel settore turistico resta alto, tutti sono ben disposti ad accogliere visitatori, almeno da quel lato siamo tornati alla normalità». Il 52.enne dice di aspettarsi «un grande sostegno dalle autorità cantonali e federali. Stiamo poi svolgendo una serie di studi sui corsi d’acqua per capire cosa mettere in sicurezza e come, per poi progettare argini e altre opere». E aggiunge come anche nel caso del suo territorio non sia stata messa a punto nessuna campagna promozionale particolare: «Non penso ce ne sia bisogno e, d’altronde, i nostri luoghi sono ben conosciuti. Certo, anche noi abbiamo aree che portano ancora i segni della catastrofe, come Sornico o la Valle di Peccia. Posti che necessitano di un forte sostegno da parte dei villeggianti. Tutto il resto è intatto e la situazione è la medesima di prima».
Il fronte della politica
C’è poi il fronte politico: «Il 31 gennaio abbiamo incontrato il consigliere federale Albert Rösti e attendiamo delle risposte. Vedremo cosa succederà. Penso che anche il Cantone farà la sua parte, una volta che la Confederazione si sarà pronunciata. Anche per il futuro della pista di pattinaggio siamo ancora in attesa di approfondimenti, non so quando arriveranno».
Intanto, proprio la fondazione Valle Bavona comunica l’avvio del programma per la stagione 2025 «con una nuova chiave di lettura che ne celebra la bellezza dopo l’alluvione», si legge in un comunicato. Gli eventi (con i dettagli relativi alle iscrizioni) sono pubblicati sul sito www.bavona.ch.
Le prime attività
Si inizia venerdì 11 aprile, nella sala multiuso di Cavergno alle 16, con una rappresentazione teatrale interpretata da allieve e allievi delle scuole medie di Losone. Sabato 12 aprile dalle 14, invece, sarà inaugurato un percorso tematico dedicato alla geomorfologia tra i nuclei di Cavergno e Bignasco. Sempre lo stesso giorno, ma dalle 20 e in collaborazione con la Società astronomica ticinese, si terrà un’escursione notturna, con rientro previsto alle 23.
Il confronto nella mappa di Swisstopo: link qui
Le foto delle aree colpite nella mappa di Swisstopo: link qui
Il bilancio del disastro
Nel corso della notte fra sabato 29 e domenica 30 giugno 2024, violenti e prolungati temporali hanno colpito l'Alta Vallemaggia, tra le valli Bavona e Lavizzara. Ad oggi una persona (un giovane della valle) risulta ancora dispersa, mentre si registrano sette morti: una 76.enne e due 73.enni tedesche, residenti nel Land del Baden-Württemberg, una 61.enne svizzera del canton Basilea Campagna e un 67.enne svizzero del Locarnese (i cui due corpi erano stati ritrovati a Riveo, nel greto della Maggia), un altro 66.enne svizzero del canton Basilea Campagna e una 67.enne svizzera domiciliata nel Locarnese (i cui due corpi erano stati rinvenuti a luglio nel greto del fiume all'altezza di Cevio). Cinque vittime erano a Fontana, due a Prato Sornico e il disperso al Piano di Peccia. Si tratta del bilancio più grave legato a una catastrofe naturale mai registrato in tempi recenti a Locarno e dintorni. L'alluvione del 1978, tanto per fare un esempio, aveva provocato sette morti. Il nubifragio in Mesolcina, di una settimana prima, tre.