Il caos sulla cassa malati e le ricette per affrontarlo

I premi di cassa malati sono uno dei temi più dibattuti degli ultimi anni. I cittadini lamentano il continuo aumento dei costi della sanità, che erode il loro potere d’acquisto, mentre la politica cerca di mettere cerotti. Il risultato, però, non convince: la crescita, infatti, non si arresta. Il Ticino non fa eccezione: i partiti hanno messo sul piatto proposte di diverse centinaia di milioni per alleviare il peso dei premi. Idee che verranno discusse molto presto dal Parlamento. Di tutto questo si è parlato a Teleticino: a «La domenica del Corriere», ospiti del vicedirettore del CdT Gianni Righinetti, c’erano Laura Riget (co-presidente PS), Maurizio Agustoni (capogruppo del Centro), Matteo Quadranti (capogruppo PLR), Alessandro Mazzoleni (vice-capogruppo della Lega) e Tiziano Galeazzi (deputato UDC). Si entra subito nel vivo, con l’elenco delle tante proposte lanciate in questi mesi. L’iniziativa della Lega sulle deduzioni fiscali, quella del PS per premi non superiori al 10% del reddito, il no di PS e Centro al risparmio sui sussidi (sostenute con un’iniziativa e un referendum) e un’interpellanza di compromesso targata PLR. Non c’è, come fa notare Righinetti, alcuna proposta UDC. «La nostra impronta c’è», sottolinea Galeazzi. «Sono co-relatore dell’iniziativa popolare leghista». Per questo, assicura il democentrista, in Gestione il partito non ha preso posizione sugli altri temi. «Questi pasticci li lasciamo fare agli altri», attacca il deputato. Verosimilmente, quindi, anche in Gran Consiglio l’UDC non prenderà posizione. «Con la nostra iniziativa, rimarranno nelle tasche dei cittadini 90 milioni», ricorda invece Mazzoleni a proposito dell’iniziativa leghista. Un principio che magari potrebbe portare a un sostegno da parte del PS? «L’approccio dell’iniziativa di destra è diametralmente opposto al nostro. È ingannevole: essendo una deduzione fiscale, va a beneficio dei benestanti. E mancheranno 90 milioni nelle casse pubbliche». Forse, allora, un sostegno arriverà dal PLR? No. «Siamo il partito che promuove sgravi fiscali laddove possibile», dice Quadranti. «Questa iniziativa toglie però fondi importanti anche ai Comuni e non ha un influsso virtuoso verso i costi della salute». Nessuna proposta, osserva Righinetti, va però in questa direzione. «L’iniziativa va un po’ troppo oltre», rileva invece Agustoni sulla proposta leghista. Non è fiscalmente equa. C’è poi l’iniziativa del 10% del PS. «Una soluzione mirata, solidale», riassume Riget. «Il problema è il costo, 300 milioni» sono troppi, rilancia Quadranti. E occhio quindi al freno al disavanzo. «Il principio è corretto», nota da parte sua Agustoni. «Ma 300 milioni in più di sussidi significa aumentare le imposte fra il 20 e il 30%». «L’idea è condivisibile, il problema è il finanziamento», sottolinea invece Mazzoleni.
Il piatto forte della prossima sessione di Gran Consiglio è però il risparmio sui sussidi. Un tema che ha scaldato gli animi fra Sirica e Dadò. «Il Centro ha più volte cambiato opinione sui dossier importanti», riprende Riget. «C’è un motivo se vengono chiamati uregiatt». «Io difendo le posizioni del partito», rilancia Agustoni. «Dalla BNS sono arrivati 80 milioni, una delle priorità era dunque tornare su questo taglio». Frattura insanabile? chiede Righinetti: «L’attacco è di un’inconsistenza tale che non crea ferite», taglia corto Agustoni. Lasciando lo scontro, resta la questione che dovrà essere affrontata dal Parlamento. «Vi sembra normale che il Ticino, con i debiti che ha, debba chinarsi sui sussidi? Il problema è fare una vera revisione della spesa», spiega Galeazzi. «La Lega è disposta a trovare delle soluzioni, ma non è disposta a toccare i sussidi», dice Mazzoleni. «La proposta del Centro non ha scocciato solo Sirica, ma anche altri partiti. Così come la Lega. Se il Centro non avesse presentato da solo questa iniziativa, credo che l’accoglienza sarebbe stata diversa».