Il funerale

L'ultimo saluto a Jörg, l'organettista sorridente del Ticino

Le esequie al cimitero di Lugano: l'urna e la foto con l'immancabile organetto – «Resti per noi il ricordo e l'esempio di quello che ci ha lasciato»
© CdT/Gabriele Putzu
Jenny Covelli
26.10.2024 13:59

«La musica è il battito che mette i cuori in armonia». È con queste parole di Carlo Prevale che i familiari di Jörg Wolters hanno annunciato la morte dell'organettista più famoso del Ticino, lo scorso 12 ottobre. «Il vento porta via la musica, ma l'essenza e l'anima rimarranno sempre nell'aria». Con lo stesso spirito, oggi, Jörg ha ricevuto l'ultimo saluto, al cimitero di Lugano. La città che si fermava ad ascoltare il suo organetto, mentre con la barba rossa e il vestito nero regalava sorrisi e momenti di allegria.

© CdT/Gabriele Putzu
© CdT/Gabriele Putzu

Un ultimo saluto a cui hanno partecipato circa 150 persone. Che hanno potuto lasciare un messaggio, in onore di Barbarossa, nel libro delle presenze. Le esequie sono state videoriprese, per permettere ai parenti, in Svizzera e in Germania, di partecipare al solenne momento. «Sorrideva a tutti. Il suo, voglia diventare per noi un ricordo di ricchezza, un esempio anche, per quello che lui fatto e che ci ha lasciato».

La musica si è spenta. E il centro di Lugano è rimasto orfano. Il cordoglio, nelle scorse settimane, si è fatto sentire in tutto il cantone. Soprattutto sui social, dove si sono moltiplicati i messaggi di affetto. In rete molti hanno condiviso ricordi e aneddoti, per valorizzare la memoria dell'artista di strada. È stata lanciata anche una petizione online che chiede al direttore della Divisione Cultura della Città di Lugano Luigi Di Corato di creare una statua in suo onore: sulla piattaforma change.org sono state raccolte oltre 1.800 firme, a dimostrazione di quanto per la popolazione sia importante rendere omaggio a Jörg.

Roberto Badaracco, vicesindaco di Lugano e titolare del Dicastero cultura, sport ed eventi, ha già detto che in occasione delle festività natalizie verrà organizzato un momento in memoria di Barbarossa. «Una persona come lui mancherà tantissimo durante il periodo di Natale. Proprio perché era una presenza fissa. Costante».

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