Winterland, quella magia oltre i confini cittadini
Non è stato solamente un «Abbraccio di stelle» (dal titolo dell’edizione di quest’anno, la seconda) a rendere emozionante e vibrante l’atmosfera che si è respirata per oltre un mese e mezzo a Locarno, in piazza Grande e dintorni. «Winterland», l’appuntamento ideato da Michael Lämmler di enjoy.swiss per le festività natalizie, è stato reso unico dal calore del pubblico. Oltre 400 mila le persone (+30%) che vi hanno fatto capolino sull’arco di sette settimane; l’anno scorso, quando la manifestazione era stata organizzata in tempi record dopo l’inaspettato addio di «Locarno On Ice», i festaioli erano stati 300 mila per 494 ore di apertura.
Pattinatori in aumento
La pista di ghiaccio ha attirato 60 mila pattinatori (+20 mila). C’è soddisfazione, dunque, fra i promotori ma anche da parte del Municipio. Che ha sempre creduto nella serietà e nelle capacità del gruppo attivo da oltre due decenni nella regione nel settore dell’intrattenimento, dell’ospitalità e della ristorazione nonché negli eventi. Tanto che la rassegna verrà riproposta anche in futuro, almeno fino al 2028.
La formula giusta
Raggiunto quindi l’obiettivo di una Locarno viva tutto l’anno, non solo durante l’estate quando vanno in scena i concerti di «Moon&Stars» ed il cinema d’autore del Film Festival. La ricetta giusta è quella che prevede la sinergia fra privati ed ente pubblico. Una collaborazione che funziona e che rende la città sul Verbano uno dei poli turistici più dinamici in Svizzera, di sicuro a Sud delle Alpi. Non è un caso che un imprenditore rodato come Stefano Artioli (numero uno di Artisa) abbia deciso di portare lo spirito (e le luci, la magia e la poesia) di «Winterland» a San Bernardino. La formula funziona, eccome.
Occorre ripetersi
Il difficile, ora, è ripetersi. Riuscire, cioè, a stupire ulteriormente il pubblico. «Senza l’intesa e il supporto con i nostri partner e sponsor tutto questo non sarebbe possibile. Le buone collaborazioni che abbiamo avviato saranno rafforzate. Grazie al mandato ottenuto per i prossimi quattro anni si potrà strutturare e consolidare ‘Winterland’ che vuole crescere ancora. Diversi progetti sono già in fase di sviluppo. L’intenzione è quella di coinvolgere anche altre zone della città e di poter collaborare con i Comuni della regione», specifica Michael Lämmler.
Con il naso all'insù
Già quest’anno l’appuntamento si è ampliato, includendo pure il comparto impreziosito dal castello Visconteo e dal Palacinema, fino alla Magnolia di Largo Zorzi, con una superficie di proiezioni doppia rispetto a dodici mesi or sono. Di sicuro gli organizzatori saranno in grado di lasciarci a bocca aperta anche nell’inverno 2025-2026. E con il naso all’insù, ad ammirare le stelle e le fiabe raccontate sulle facciate degli edifici dell’agorà (e non solo). Perché il Natale va vissuto a 360 gradi.
Aprirsi, ancora, alla cultura
Come dimostrano peraltro i dati dell’edizione che si concluderà oggi, citati all’inizio. Ne aggiungiamo un altro, che permette di inquadrare la popolarità dell’evento: più di 2 milioni di visualizzazioni sui social. «Winterland» è stato «grande» in tutti i sensi. Sono infatti state aggiunte nuove attrazioni, come lo scivolo per i bob e il carosello nonché lo chalet in cui gustare specialità di stagione. Tutto è funzionato alla perfezione, a parte alcuni problemi con la giostra dei cavalli, ripartita in fretta dopo dei problemi burocratici.
Più che raddoppiato, altresì, il budget: da 1,5 ad oltre 3,5 milioni. Apprezzata, infine, la collaborazione con l’Orchestra della Svizzera italiana, il Conservatorio internazionale dell’audiovisivo, l’Accademia ticinese di arti sceniche ed enjoy.swiss per l’iniziativa svoltasi il 1. dicembre al Palacinema.
Che successo al SanBe
Buona la prima. «Winterland» è già uscito dai confini di Locarno. Anzi, addirittura ha travalicato quelli cantonali. Arrivando quest’inverno in alta Mesolcina, a San Bernardino, grazie alla collaborazione con la Swiss Alps. La società anonima costituita dalla famiglia Artioli, come abbiamo riferito a più riprese, sta rilanciando turisticamente la frazione di Mesocco attraverso un progetto decennale di almeno 300 milioni di franchi.
La località in queste due settimane natalizie ha registrato il pienone anche grazie alle fiabesche proiezioni che hanno incantato indigeni e villeggianti. Un’esperienza che verrà sicuramente ripetuta. «La risposta è stata positiva grazie alla condivisione degli obiettivi», rileva Michael Lämmler.