Il punto

Un anno dopo la grandinata su Locarno, il ripristino è ancora in corso

Devastanti chicchi di grandine fino a sette centimetri si abbattevano sul centro del capoluogo sul Lago Maggiore il 25 agosto 2023 - «Danni per svariati milioni, ma dopo l’emergenza abbiamo lavorato sodo e continueremo finché tutto sarà sistemato»
Il Palexpo (ex «Fevi») di Locarno è stato il simbolo della distruzione, ma anche della rinascita dopo la furia degli eventi © Ti-Press/S. Golay

È trascorso un anno dalla notte della colossale grandinata su Locarno e dintorni del 25 agosto 2023. Chicchi di grandine fino a sette centimetri avevano distrutto automobili, tetti, finestre oltre a danneggiare facciate di edifici. Ancora oggi è possibile scorgere i segni lasciati da un evento meteorologico tra i più potenti in Svizzera. Concentrato tra Locarno e Losone, tra l’altro, i due Comuni più colpiti. Che si son dovuti accollare spese da 7 milioni il primo e da 1,23 il secondo. Esclusi ovviamente i danni subiti dai privati (alcune stime di assicuratori parlavano di 300 milioni, altri azzardavano anche il mezzo miliardo).

Segni profondi

«Sì, ha lasciato segni profondi», conferma Bruno Buzzini, municipale di Locarno e titolare del dicastero Opere pubbliche e ambiente - ma che parla a nome del Municipio «vecchio e nuovo», visto il rinnovo per quattro settimi dell’Esecutivodopo le elezioni di aprile -, riavvolgendo il nastro del tempo. «Nei giorni successivi, ricordo che diverse famiglie non erano ancora rientrare a casa per i danni dell’acqua. Gli enti di soccorso erano però intervenuti rapidamente e la Città aveva organizzato i primi interventi urgenti, tra cui un numero dedicato alle persone in difficoltà. Nonostante la situazione, la popolazione aveva reagito con vigore». Il ripristino, come detto, non è finito. Anche la Divisione logistica e territorio della Città rileva come siano in tanti ad essere ancora in attesa dell’avvio dei lavori su tetti, facciate o lamelle metalliche alle finestre.

Palexpo e due scuole

Sette milioni, si diceva, «sparpagliati» su una quarantina di stabili comunali che hanno richiesto opere straordinarie, aggiuntesi ad altre già programmate. Costi coperti dall’assicurazione (escluse le migliorie). I tre edifici più colpiti sono stati il Palexpo (ex «Fevi», diventato il simbolo della distruzione ma anche della rinascita dopo la furia degli eventi), la scuola elementare nel quartiere di Solduno e la scuola dell’infanzia di San Francesco. «Il Palexpo è stato ripristinato in tempo per il Locarno film festival. La scuola di Locarno-Solduno, invece, è in fase di ristrutturazione, tra tetti e palestra. Lavori che termineranno per l’inizio dell’anno scolastico. Mentre i tetti e la carpenteria della scuola dell’infanzia di San Francesco sono stati rifatti». Altri cantieri sono stati poi aperti ai Saleggi (esterni e aule della scuola) e all’istituto per anziani San Carlo. «In questo caso, il ripristino è andato in parallelo al progetto di ampliamento dell’area riservata ai malati di alzheimer, Spazio sorriso, ancora in fase di realizzazione».

Interventi mirati

«Per tornare a Solduno, oltre alla progettazione della nuova serra comunale, vista la distruzione della vecchia struttura, si stanno finendo i lavori alla scuola popolare di musica». Il nostro interlocutore, ricorda poi che anche il PalaCinema ha subito importanti danni. Tetto e impianto fotovoltaico sono sistemati, «ma seguiranno altre opere che non precludono l’operatività della struttura».

Interventi organizzati, tuttavia delicati, rileva sempre una nota della Divisione logistica e territorio. E complessi, anche. «Grazie alla documentazione negli archivi, tuttavia, è stato possibile agire in modo mirato. Merito del tempo iniziale investito dai periti assicurativi, i quali hanno dovuto analizzato varie situazioni critiche. Alcune opere protette, poi, sono state esaminate dall’Ufficio dei beni culturali, con l’inevitabile influenza dei tempi tecnici causati delle procedure». Buzzini torna poi sulle sfide imposte dell’emergenza, evidenziando come, all’improvviso, la forte domanda abbia causato scarsa disponibilità di manodopera e materiale. E conclude con una nota in chiaroscuro: «Le componenti in uso nelle tecniche di oggi sono più resistenti, ma abbiamo visto che i danni non possono essere esclusi. Facciamo gli scongiuri per il futuro».

Alla cena dei dipendenti

«Nella sfortuna, il caso ha voluto che quella sera fossimo tutti riuniti alle scuole comunali per la cena dei dipendenti», ricorda Ivan Catarin, sindaco di Losone. «Alle 23 avevamo già allertato le ditte, che il giorno seguente già di buon mattino erano sul posto col materiale necessario ad eseguire le prime riparazioni di quanto mandato in frantumi dalla grandine». I danni maggiori li subì proprio l’istituto scolastico, i cui lucernari andarono in frantumi con l’acqua penetrata nelle aule. A conti fatti, racconta Catarin al Corriere del Ticino, i danni ammontano a 515.000 franchi solo per l’edificio delle Elementari. Altri 75.000 vanno sul conto della Scuola dell’infanzia e 45.000 su quello delle palestre. Ad essere colpita anche l’ex casa comunale (450.000 franchi). Le fatture per la sistemazione dell’ex asilo e degli altri stabili comunali danneggiati raggiungono i 90.000 franchi, ai quali ne vanno aggiunti 55.000 per l’ex caserma. Ma non è finita qui: per la sistemazione dei parchi gioco, dei campi di calcio e da tennis si sono spesi 47.000 franchi, mentre altri 60.000 sono serviti per coprire i costi della pulizia delle strade e delle aree pubbliche. I danni arrecati dai corsi d’acqua straripati, in particolare il riale Brima, sono quantificati in 130.000 franchi. Tirate le somme, la grandinata del 25 agosto 2023 ha comportato una spesa di 1,23 milioni per le casse del Comune di Losone.

Un pensiero ai cittadini

«L’importante è che tutti i danni sono stati riparati, anche se ora dovremo decidere come procedere per il risanamento globale dell’istituto scolastico e dell’ex casa comunale», rileva ancora Catarin, il quale rammenta che oltre alle infrastrutture comunali sono parecchi i danni subiti dai privati. «Ancora oggi, sono in corso parecchi cantieri per il rifacimento dei tetti distrutti un anno fa».

Il sindaco di Losone sottolinea infine che pur nella sua devastazione l’evento eccezionale del 25 agosto 2023 ha comunque permesso di mettere in risalto l’efficienza dell’amministrazione comunale e di tutti i dipendenti. «È stato un buon esercizio di prontezza che speriamo di non dover ripetere, anche se con i mutamenti climatici in corso bisogna essere costantemente pronti», chiosa Catarin.

La conferenza: Eventi straordinari, occorre riflettere

Serata con il PLR

A un anno dall’eccezionale grandinata che ha creato ingentissimi danni a edifici pubblici e abitazioni private, il distretto PLR di Locarno, in collaborazione con la sezione cittadina e quella di Losone, organizza un evento per approfondire il tema degli eventi meteorologici straordinari. L’appuntamento è giovedì 29 agosto al Centro la Torre di Losone. Nel corso della serata sono previsti gli interventi di Luca Nisi di MeteoSvizzera, di Patrik Arnold (comandante della Protezione civile di Locarno e Vallemaggia), di Benjamin Gruetter, carpentiere, e di Sascha Mauro, broker assicurativo, oltre che di Carlos Mato, primo tenente dei pompieri di Locarno.

Correlati