L'intervista

«Assieme al Re fino al 2028, ma io non intendo mollare...»

Bellinzona: abbiamo scambiato quattro chiacchiere con la Regina del carnevale Rabadan, al secolo Elisa Ghelmini-Brenna: «È un impegno che svolgo con entusiasmo perché le emozioni sono uniche»
La coppia monarchica. © CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
28.02.2025 06:00

«Spero proprio che il Re non venga mai detronizzato. La sua figura è importante e fa parte di una lunga tradizione. Mi auguro però che un giorno, a una Regina, venga riconosciuta la stessa importanza». State tranquilli: nessuno vuole spodestare il sovrano del carnevale Rabadan, al secolo Renato Dotta, salito al potere ieri sera dopo aver preso le chiavi di Bellinzona dalle mani del sindaco Mario Branda, dando ufficialmente il via alla 162. edizione. Fino a martedì 4 marzo sarà lui a governare una Turrita le cui vie del centro storico sono già un tappeto di coriandoli. Al suo fianco, per il nono anno, ci sarà Sua Maestà Elisa Ghelmini-Brenna. Un ruolo importantissimo, il suo, spesso però nell’ombra dell’illustre sire. L’abbiamo intervistata per farci spiegare quanto sia emozionante, ogni volta, indossare la corona in quello che è uno degli appuntamenti più «sentiti» del cantone.

La gavetta e i numerosi sorrisi

Classe 1986, sposata, di professione educatrice presso l’Istituto psicopedagogico Miralago di Brissago, Elisa Ghelmini-Brenna è Regina dal 2017. La prima, scontatissima, domanda è come si diventa sovrana dei principali bagordi ticinesi. «Con la passione. Una gran passione per il carnevale e per il Rabadan in particolare a cui tengo molto e che frequento sin dalla tenera età. Ma non è tutto. La competenza della vera incoronazione, per Re e Regina, spetta infatti al comitato che fa le proprie valutazioni. Se rivolgo lo sguardo al passato mi viene spontaneo un sorriso, visto che la mia gavetta è iniziata nelle roulottes vendendo le entrate, per poi diventare damigella nel 2013 ed in seguito Regina quattro anni più tardi. In tutte le esperienze fatte, per quanto diverse tra loro, mi sono sempre divertita un mondo».

Allegria e gioia, ma immaginiamo anche tanto impegno... «Le giornate sono tutte diverse, ogni giorno abbiamo vari appuntamenti. Ad esempio il sabato verso le 7.30 ci ritroviamo con le damigelle nel “nostro” salone per il trucco e parrucco; il Re ci raggiunge sempre più tardi visto che il suo “parrucco” è più semplice. Alle 10 partiamo in direzione di piazza Nosetto, dalla quale iniziamo la consueta visita al mercato cittadino. Dopodiché portiamo il saluto a Daro, per la tradizionale busecca. Pranzo veloce con il comitato e alle 13.45 pronti in viale Stazione per la partenza del corteo delle guggen. Ci spostiamo poi in piazza Collegiata per il concerto delle bande e alle 18.30 portiamo il saluto ufficiale della Corte. Dopo cena proseguiamo il giro delle visite alle varie tendine. Un bel tour de force che richiede non poche energie psicofisiche oltre alla passione e all’entusiasmo».

Il tour in giro per il Ticino

Rabadan, certo. Ma non solo. La coppia monarchica è richiestissima ovunque, da Airolo a Chiasso. «Confermo. In veste di Regina l’impegno inizia prima del carnevale di Bellinzona e termina con quelli ambrosiani. Verso metà gennaio circa stiliamo con la Corte il programma delle visite, cercando ogni anno di soddisfare le varie richieste per quanto riguarda le ricorrenze particolari. Inizialmente il nostro impegno parte con le serate di giovedì e venerdì più il fine settimana con presenza sia diurna sia notturna. Via via che ci avviciniamo al momento del Rabadan si aggiunge anche il mercoledì sera. Da qualche anno però riusciamo a ritagliarci una domenica libera da impegni, che dedico con molto piacere ai frizzi e lazzi in compagnia della famiglia. Ai miei due figli, di 5 e 4 anni, il carnevale piace molto. D’altra parte non poteva che essere così».

Lei è stata incoronata nel 2017. Il Re ha preannunciato che dopo l’edizione del 2028 - che coinciderà con il centenario dall’introduzione della figura del sovrano nei bagordi bellinzonesi - probabilmente abdicherà. Farà lo stesso? «Renato Dotta è già da qualche tempo che mi ha anticipato il suo personale obiettivo del 2028, quando ricorreranno i 100 anni di Re Rabadan e mi ha chiesto di festeggiarli insieme. Sicuramente finché questo ruolo mi diverte e riesco a trovare un equilibrio conciliando casa, famiglia e lavoro sono ben disposta a continuare. È comunque una valutazione che faccio di anno in anno. Potrei anche puntare a festeggiare il centenario della Regina, mai dire mai...».

Quella visita al San Giovanni

Regina, qual è il momento più bello del Rabadan? E cosa, per contro, non le piace? «Sono molti i momenti che mi piacciono, non credo di averne uno solo. Forse per la mia indole apprezzo molto quelli più sociali, come ad esempio la giornata di mercoledì che precede il Rabadan, durante la quale facciamo visita alle case anziani di Bellinzona e ad un laboratorio protetto. Ad ogni occasione le emozioni sono tante, sia per quello che diamo ma soprattutto per quello che riceviamo dagli ospiti. Il lunedì viviamo un altro momento molto intenso con la visita alle bambine e ai bambini del Reparto di pediatria e oncologia pediatrica dell’ospedale San Giovanni. La forza dei nostri giovani amici che stanno affrontando un momento delicato è ammirevole e noi siamo lì per sostenere loro, i genitori e le famiglie, ma anche l’eccellente personale curante, infondendo fiducia e positività di cui tutti hanno un gran bisogno. Cosa non mi piace? Ovviamente quando questa meravigliosa parentesi carnascialesca dell’anno finisce».

Una festa senza pause

Oggi (venerdì) il Rabadan propone il pranzo degli anziani al capannone in piazza del Sole. A seguire, dalle 14.30, il corteo dei bambini lungo il viale Stazione: sfileranno ben 3 mila mini sudditi provenienti da ogni angolo del cantone. Alle 20 esibizione delle guggen e poi festa con i deejay e con il gruppo italiano Il Pagante. Domani, sabato 1. marzo, l’interminabile giornata si aprirà già alle 11 con la visita della Corte al mercato cittadino. Alle 14 spazio alle guggen che faranno ballare le ali di folla che abbracceranno il viale; le musiche terranno il concerto in piazza Collegiata alle 16.30. Domenica riflettori accesi sui carri e sui gruppi che, dalle 13.30, impreziosiranno il corteo. Maggiori info sul sito www.rabadan.ch.

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