Auto sul mercatino di Natale a Magdeburgo
(Ultimo aggiornamento 23.15) Un déjà vu della morte, ancora una volta a Natale. In un mercatino di Magdeburgo, capitale della Sassonia-Anhalt, un auto è piombata in serata sulla folla.
L'impatto, con il mercatino pieno di gente, è stato devastante. Il bilancio delle vittime dopo qualche ora era ancora molto provvisorio. Il primo ministro della Sassonia-Anhalt Reiner Erich Haseloff (CDU) ha annunciato che ci sono stati almeno due morti, tra cui, secondo lui, un bambino piccolo. In precedenza la Bild aveva parlato di almeno 11 morti. I feriti sarebbero invece «tra i 60 e gli 80», secondo i soccorritori.
Le autorità hanno parlato di «sospetto attentato» ma la pista terroristica sembra quella privilegiata: l'uomo alla guida del veicolo è stato arrestato dalla polizia. Secondo Die Welt, si tratterebbe di un saudita, che ha percorso circa 400 metri falciando la folla prima di essere fermato. Secondo quanto afferma il presidente della Regione Sassonia-Anhalt, l'uomo fermato sarebbe un medico, lavorerebbe a Bernburg e avrebbe circa 50 anni.
I video dell'accaduto mostrano il panico e il fuggi fuggi che ha fatto seguito all'irruzione dell'auto, una Bmw scura affittata poco prima, tra gli stand. Panico, urla, ambulanze. Il mercatino dell'Alter Markt si è trasformato in un film dell'orrore. «Sembra una guerra», hanno raccontato dei testimoni. Un déjà vu, appunto, che riporta alla memoria l'attentato al mercatino di Natale di Berlino otto anni fa, quando un tir travolse la folla il 19 dicembre, al termine di un anno in cui la Germania fu funestata dagli attacchi di matrice islamica. Erano gli anni in cui il terrore dell'Isis si riversò in Europa, seminando morti e paura al Bataclan, a Nizza, a Wurzburg, a Monaco di Baviera.
«I fatti di Magdeburgo lasciano presagire al peggio», ha ammesso anche il cancelliere Olaf Scholz esprimendo il cordoglio del governo ai familiari delle vittime e ringraziando i soccorsi.
Se la matrice terroristica fosse confermata, come tutto lascia pensare, per la Germania sarebbe un repentino ritorno all'incubo degli attentati, con ancora una volta il Natale a fare da scenografia. Nel Paese, nel corso delle elezioni europee, si erano susseguiti attacchi contro alcuni candidati dei socialisti e dei Verdi, ma a finire nel mirino erano stati anche attivisti dell'ultradestra dell'Afd.
Intanto la polizia di Magdeburgo, tramite un post su X, ha invitato i cittadini a restare a casa o a ritornarci in caso si trovino nella zona in modo da facilitarne il lavoro.
La tragedia di Magdeburgo, la città di Ottone I situata a 130 chilometri da Berlino, arriva peraltro in un momento già molto delicato per il governo tedesco, con un cancelliere dimissionario e le nuove elezioni previste per il prossimo 23 febbraio. E, soprattutto, con il partito estremista dell'Afd dato in costante ascesa e pronto a rilanciare le sue istanze securitarie, anti-migranti e spesso oltre il limite del razzismo.
Macron «profondamente scioccato»
«Sono profondamente scioccato dall'orrore che ha colpito stasera il mercatino di Natale di Magdeburgo, in Germania. Penso alle vittime, ai feriti, ai loro cari e alle loro famiglie. La Francia condivide il dolore del popolo tedesco ed esprime la sua piena solidarietà»: lo scrive in un messaggio pubblicato su X il presidente francese, Emmanuel Macron.
La solidarietà del premier spagnolo
«In shock per il terribile fatto accaduto in un mercato natalizio nella città tedesca di Magdeburgo. Ho appena parlato con il cancelliere, Olaf Sholz, per trasmettere solidarietà e affetto alle vittime, alle loro famiglie e a tutto il popolo tedesco»: così su X il premier spagnolo, Pedro Sánchez.
Von der Leyen: «L'attacco Magdeburgo va severamente punito»
«I miei pensieri sono rivolti alle vittime dell'atto brutale e vile avvenuto oggi a Magdeburgo. Le mie condoglianze vanno ai parenti e agli amici, i miei ringraziamenti alla polizia e ai servizi di emergenza. Questo atto di violenza deve essere indagato e severamente punito». Lo scrive su X la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen.