L'iniziativa

«Con la nostra scuola estiva riempiremo Ascona di jazz»

Dal 6 al 13 luglio il Teatro del Gatto ospiterà concerti, lezioni e laboratori con artisti invitati anche da New Orleans - «Non ci rivolgiamo solo ai musicisti, pure il pubblico potrà assistere alle numerose esibizioni all’interno e all’esterno della sala»
Il direttore musicale del campo estivo, Ashlin Parker, docente a New Orleans, trombettista 43.enne; nell'adesivo in primo piano, Gillian McLeod, coordinatrice del primo «JazzCat Summer Camp», 70 anni
Jona Mantovan
07.03.2025 23:15

Quando si pensa ai piccoli felini e alla musica, la memoria porta subito al lungometraggio Disney «Gli Aristogatti». «Tutti quanti voglion fare jazz, perché al suo ritmo resister non si può», cantano i mici nell’animazione del 1970. Ed è proprio quel che succederà ad Ascona, dal 6 al 13 luglio, con il campo estivo organizzato al Teatro del Gatto (appunto) rivolto ad appassionati e virtuosi di qualsiasi età, livello o strumento. «Melodie salterellanti e improvvisate riempiranno la plaga locarnese», assicura al Corriere del Ticino Nicolas Gilliet, che dirigerà il «Jazz Cat Summer Camp». «Otto giorni e otto sere intense tra concerti, lezioni, conferenze e laboratori. Non solo pensati per chi studia già la materia in una scuola, ma anche per il pubblico, che potrà assistere ai numerosi momenti di esibizione e formazione», precisa il 53.enne, che aggiunge come le iscrizioni siano già aperte sul sito www.jazzcatclub.ch (alle quali si aggiunge il calendario dettagliato del programma in continuo aggiornamento).

Questo posto sarà come un alveare: le api si incontrano creando qualcosa di delizioso, qui ci saranno melodie
Gillian McLeod, coordinatrice del primo «Jazz Cat Summer Camp», 70 anni

Una quarantina in arrivo

«In realtà, è da oltre quindici anni che siamo al lavoro su questo progetto. Finalmente, oggi siamo riusciti a concretizzarlo in questa prima edizione di un appuntamento coinvolgente», spiega entusiasta Gillian McLeod, che si esprime in veste di coordinatrice. «Ci aspettiamo l’arrivo di una quarantina di persone. E questo posto diventerà come una specie di “alveare”, con le api che si incontrano nella loro colonia per lavorare insieme e produrre qualcosa di molto delizioso. Solo che, invece del miele, qui avremo note musicali e ritmi avvincenti che daranno vita a un periodo dell’anno normalmente considerato “fermo” negli istituti di formazione specializzati in questo campo», afferma la 70.enne.

Inglese e «schwizerdütsch»

La nostra interlocutrice evidenzia come, oltre alla lingua universale dell’arte, si parlerà inglese ma anche italiano e tedesco. «E pure un po’ di francese e schwizerdütsch», esclama con un sorriso. Sarà lei a occuparsi delle traduzioni, soprattutto quando ci sarà chi vorrà partecipare, dall’«esterno», agli eventi più «riflessivi» (alle 11, ingresso a 10 franchi. Mentre per le «masterclass» delle 14 a 30, entrambi inclusi nella quota in caso di adesione) dove i docenti invitati racconteranno la loro esperienza, il loro punto di vista e le loro tecniche, svelando quanti più «trucchi del mestiere» possibile.

Un saluto d’Oltreoceano

L’insieme, compreso l’insegnamento individuale o di gruppo, è supervisionato dal trombettista di New Orleans Ashlin Parker, affezionato frequentatore di Locarno e dintorni da oltre tre lustri, che porta slancio alla conferenza stampa di presentazione. «Abbiamo messo in piedi la squadra giusta. Ho sempre pensato che potevo fare qualcosa di più che una semplice ‘toccata e fuga’», esordisce con un pensiero al Borgo che l’ospiterà. «Sono felice del fatto che ci sarà Stewy (von Wattenwyl, ndr). Ho lavorato con lui, a Berlino. È un pianista e un educatore straordinario, incredibile. E poi il bassista Roland Guerin, mio grande amico. Sono stato in diversi paesi con lui. Lo conosco da più di dieci anni ed è straordinario».

Al loro fianco, si aggiungono Danilo Moccia, Mauro Pesenti, Frank Salis, Mirko Roccato e tanti altri. «Ciò che preferisco di ritrovi del genere è quel che succede dopo: si condividono punti di vista e informazioni, si fondano nuove formazioni che incidono, producono e diffondono vibrazioni positive, proprio come le increspature che si formano su uno specchio d’acqua quando si lancia un sasso», sottolinea il 43.enne.

Aperitivi, spettacoli e brunch

«I tre spettacoli “aperti”, sempre a partire dalle 19 il 6, il 9 e il 12 luglio, saranno preceduti da altrettante “Apero Session” al bar che accoglie chi visita la nostra “casa dei suoni”. Domenica 13, dalle 11, è prevista una sorta di colazione-pranzo, un “brunch” nel quale studenti e maestri potranno far udire le loro prestazioni», continua Gilliet. Il quale conclude ricordando come la sala interna sia dotata di impianto di climatizzazione: «Cosa non da poco, considerando la calura che potrebbe investirci in quel periodo».

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