Il caso

Il gran giorno del semisvincolo (e della prova sirene)

Bellinzona: mercoledì prossimo, 5 febbraio, verrà aperta anche l'uscita dell'autostrada da sud dopo l'inaugurazione parziale del 26 settembre scorso - Ecco cosa cambierà per la viabilità della regione
© CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
30.01.2025 12:30

Stavolta dobbiamo proprio dire che quel gran genio di Michelangelo in parte si sbagliava quando affermava che l’attesa è il futuro che si presenta a mani vuote. Il semisvincolo di Bellinzona si è fatto aspettare mezzo secolo, ma ora è tempo di vivere appieno questo momento storico per la viabilità dell’agglomerato. Dopo l’apertura parziale, il 26 settembre scorso, dopo due anni e mezzo di lavori, dell’entrata in autostrada verso sud, mercoledì 5 febbraio (quando è in programma anche la prova delle sirene: non spaventatevi…) toccherà all’uscita dell’A2 da sud. Questi primi quattro mesi sono stati incoraggianti e attentamente monitorati dall’Ufficio federale delle strade (USTRA).

Nessun grosso problema

Non si sono registrati grossi problemi, soprattutto su come affrontare l’imponente rotatoria sopraelevata dal diametro di ben 60 metri. La discussione si è più che altro spostata sulle misure fiancheggiatrici che dovrebbero consentire, davvero, di sgravare dal traffico parassitario in primis i quartieri a sud (Giubiasco e Monte Carasso), i principali beneficiari dell’infrastruttura da almeno 65 milioni di franchi fortemente voluta dal Cantone, dalla Confederazione e dai Comuni facenti parte della Commissione regionale dei trasporti del Bellinzonese.

I rispettivi responsabili stanno proprio presentando alla stampa, in questo momento, nella sala del Consiglio comunale cittadino, gli ultimi dettagli prima del gran giorno (ne riferiremo nelle prossime ore online, su cdt.ch, e domani sul cartaceo).

Le misure fiancheggiatrici

Il semisvincolo dimezzerà i tempi di arrivo nella capitale e valorizzerà il trasporto pubblico e la mobilità lenta, favorendo i collegamenti ciclopedonali e l’accesso alle fermate del bus. Via Tatti è percorsa giornalmente da oltre 8.500 mezzi (dati del 2022 pubblicati lo scorso ottobre dal Dipartimento del territorio). Un migliaio di veicoli in più transita da via Birreria a Monte Carasso, mentre restando in quest’ultimo quartiere El Stradún (la cantonale che «spacca» a metà il paese, per intenderci) è attraversato ogni dì da ben 15.300 automobili.

Per togliersi l’ingombrante etichetta di arteria trafficata, si metteranno in cantiere degli interventi da quasi 7 milioni di franchi per la riqualifica della carreggiata che oltrepassa l’abitato moncarassese e quello di Sementina, trasformandola in un «asse urbano». Il Gran Consiglio ha dato via libera al credito il 21 gennaio scorso. Il cantiere per la tratta lunga 1,6 chilometri durerà 14 mesi.

Il traffico diminuisce e... cresce

Se è vero, comunque, come abbiamo anticipato il 13 settembre, che il semisvincolo porterà ad una riduzione dei mezzi del 35% lungo la strada cantonale tra Bellinzona sud e Giubiasco, verso nord e pure in alcune vie, d’altro canto il traffico è destinato ad aumentare del 60% sull’asse autostradale. E pertanto sono da prevedere più immissioni foniche nei prossimi due decenni.

È quanto viene messo nero su bianco nel Programma d’agglomerato di quinta generazione (PAB5) che fornisce indicazioni chiare su quello che dovrà essere fatto - con orizzonte il 2040 - per incanalare gli automobilisti sulle arterie di ordine superiore (dunque A2 e cantonale di sponda sinistra) e disincentivare in questo modo i percorsi alternativi. Altrimenti i prospettati effetti benefici dell’infrastruttura che abbiamo atteso mezzo secolo verrebbero meno.

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