Guerra

Il massiccio attacco di droni ucraini sulla Russia: «Colpite anche centrali elettriche e raffinerie»

Si tratta di uno dei più grandi attacchi sul Paese di Putin dall'inizio della guerra: sarebbero state danneggiate strutture anche a Mosca - Il Cremlino: «Abbattuti 158 velivoli»
Michele Montanari
01.09.2024 18:00

L'Ucraina la scorsa notte ha lanciato uno dei più grandi attacchi di droni contro la Russia da quando è scoppiata la guerra, prendendo di mira anche centrali elettriche e raffinerie di petrolio, persino a Mosca. Non è noto se siano stati utilizzati anche i nuovi missili-drone Palianytsia.

Il ministero della Difesa russo ha fatto sapere che le difese del Paese sono riuscite a intercettare e distruggere 158 velivoli nemici in più di 15 regioni.

Stando ai numerosi filmati pubblicati sui canali Telegram, diversi droni ucraini a lungo raggio sembrano aver colpito i loro obiettivi, causando danni e incendi. Almeno uno, scrive il Guardian, ha colpito una raffineria di petrolio di proprietà di Gazprom nel distretto di Kapotnya, nella zona sud-est di Mosca. Il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin ha ammesso che un drone abbattuto ha colpito "un edificio tecnico" dell'impianto e ha causato un incendio. Incendi sono stati segnalati anche in una centrale termoelettrica nella regione di Tver, a nord di Mosca, mentre alla stazione di Konakovo, una delle più grandi in Russia, è avvenuta un’esplosione verso le 5 del mattino. Sarebbe stata pure colpita una centrale elettrica a carbone a Kashira, sempre nella regione di Mosca.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto sapere che i numerosi attacchi a infrastrutture critiche nel territorio russo rappresentano una risposta «giustificata» ai ripetuti e massicci attacchi del Cremlino avvenuti negli scorsi giorni su civili e centrali elettriche: «È del tutto giustificato che gli ucraini rispondano al terrore russo con qualsiasi mezzo necessario per fermarlo», ha commentato il leader di Kiev.

Ieri la Russia aveva sferrato un pesante attacco a Kharkiv, la seconda città più grande dell'Ucraina, colpendo diversi edifici, tra cui il Palazzo dello Sport. Secondo il ministro degli Interni ucraino, Ihor Klymenko, cinque persone sono rimaste uccise e tra le vittime ci sarebbe anche una ragazzina di 14 anni. I feriti sarebbero almeno 55.

Dopo l'invasione ucraina della regione russa di Kursk, gli attacchi di Mosca si sono fatti sempre più intensi, specialmente i bombardamenti notturni. Zelensky ha chiesto maggiori difese aeree all’Occidente, sottolineando che nell'ultima settimana il nemico ha lanciato più di 160 missili, oltre 780 bombe aeree guidate e 400 droni.

Il leader ucraino, inoltre, vorrebbe che l'amministrazione Biden desse il via libera all’utilizzo dei sistemi Atacms statunitensi per attaccare gli aeroporti militari in territorio russo. Ma la Casa Bianca non sembra intenzionata a modificare le sue linee guida sulle modalità di impiego delle armi americane.

Per quanto riguarda la situazione sul campo di battaglia, nelle ultime settimane le truppe russe hanno fatto progressi a est del Paese invaso. I soldati di Putin sono a circa 8 chilometri dalla città di Pokrovsk, e si stanno avvicinando alla vicina città di Myrnohrad. Dal 6 agosto, invece, le forze armate ucraine hanno occupato un centinaio di insediamenti nella regione russa di Kursk, anche se l'operazione sembra in fase di rallentamento. Negli scorsi giorni l’esercito di Kiev ha perso uno dei caccia F-16 forniti dall’Occidente e nello schianto è morto uno dei pochi piloti addestrati ad utilizzare i jet made in USA. Dopo l’incidente – potrebbe esser stato causato dal fuoco amico, ma le indagini sono ancora in corso - Zelensky ha licenziato il capo dell’aeronautica militare ucraina.

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