Il caso

Ferriere Cattaneo, ricorso al Governo

Giubiasco: un cittadino ha impugnato il via libera del Legislativo di Bellinzona alla riqualifica da almeno 200 milioni dei terreni occupati dalla storica azienda - Si cerca di aprire un dialogo
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
14.03.2025 06:00

Bellinzona. Fermi tutti. Di nuovo. Dopo quello sul preventivo 2025, anticipato dal Corriere del Ticino il 6 febbraio, come abbiamo appreso è stato inoltrato un altro ricorso al Consiglio di Stato contro una decisione del Legislativo. Nella fattispecie si tratta di uno dei progetti che nei prossimi decenni dovranno assicurare lo sviluppo socioeconomico della Città. Un’iniziativa alla quale il Municipio tiene molto, consapevole dell’importanza che riveste. Si tratta della riqualifica da almeno 200 milioni di franchi del comparto delle Ferriere Cattaneo di Giubiasco, per la quale il plenum turrito ha dato via libera (con 43 voti favorevoli, 11 no e 4 astensioni) il 3 febbraio.

Gli aspetti sotto la lente

Ad interporlo - come ci è stato confermato da più fonti istituzionali - è stato un privato cittadino che non ricopre nessuna carica politica. E che contesta, sotto diversi aspetti (sostenibilità, traffico, approccio, dimensioni, eccetera), la nascita entro tre lustri del quartiere con contenuti misti su buona parte dei terreni (quasi 47 mila metri quadrati) che verranno lasciati liberi dopo quasi un secolo dall’azienda specializzata nella costruzione di locomotive, vagoni e carri. Stando alle informazioni che abbiamo raccolto, l’Esecutivo è intenzionato ad incontrare il ricorrente per poter meglio comprendere le sue argomentazioni. E capire se vi sono i margini per eventualmente ritirare la censura. O se invece la questione è destinata a trascinarsi per anni, considerando che qualora il Governo dovesse respingere il ricorso, il cittadino avrebbe facoltà di appellarsi al Tribunale cantonale amministrativo e, in ultima istanza, al Tribunale federale. Lo stesso scenario si presenterebbe, ovviamente, nel caso in cui la censura venisse accolta. In quel caso sarebbe la Città ad impugnare la decisione.

Quasi 400 nuovi abitanti

Il futuro comparto accoglierà quasi 400 nuovi abitanti; verranno creati oltre 300 posti di lavoro. Verso la ferrovia ci sarà la Zona artigianale e commerciale, destinata ad attività artigianali, contenuti alberghieri e della ristorazione, congressuali con una sala multiuso modulabile da mille posti, formativi, amministrativi, commerciali di vendita e di servizi, attività industriali e per il tempo libero. Mentre l’altra zona, verso viale 1814, sarà quella residenziale intensiva in cui si insedieranno abitazioni, attività alberghiere e della ristorazione, amministrative, commerciali, formative e piccole attività artigianali.

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