Bellinzonese

«Oltre metà della nostra uva è andata perduta»

La piccola azienda familiare Cantina Cristini e Figli di Camorino è stata flagellata dalla violenta grandinata dello scorso 12 luglio: «È stato terribile, un colpo così non ci voleva» – Aperta anche una raccolta fondi
© Cantina Cristini e Figli
Irene Solari
26.07.2024 14:45

«È stato terribile. Un colpo così non ci voleva». La voce di Etienne Cristini è rotta dalla commozione mentre con la mente ripercorre i danni causati dalla violenta grandinata del 12 luglio ai vigneti dell’azienda di famiglia a Camorino. Una grandinata che non ha risparmiato la regione del Bellinzonese, causando disagi e moltissimi danni ad aziende e cooperative agricole del territorio e, come vi abbiamo raccontato, anche al vivaio Garden Center Bürgi.

Il sogno di una vita

Etienne riprende un attimo fiato. Era al lavoro tra i filari un attimo prima che lo raggiungessimo. Vigneti, questi, che sono più di un semplice lavoro, fanno parte del cuore della famiglia Cristini. «È una nostra passione che coltiviamo da anni, il sogno di una vita poter fare questo lavoro. Per adesso poco è andato per il verso giusto. Ed è difficile proprio perché per noi questi sono i primi tre anni di attività, siamo agli inizi e ci stiamo facendo conoscere». L’azienda Cantina Cristini e Figli, ancora giovane e piccola, è infatti gestita soltanto da tre persone: il padre Gianni e i due figli trentenni, il maggiore Etienne e il minore Julian che si è diplomato quest’anno come viticoltore.

Annate difficili

«Abbiamo deciso di lanciarci a tempo pieno in questa attività solo tre anni fa. Anche prima lavoravamo nella viticoltura ma era più che altro un hobby, poi abbiamo mollato tutto il resto per dedicarci alla vigna a tempo pieno e investendo anche tanti soldi». Purtroppo, racconta Etienne, già il primo anno di attività non è andato bene. Sempre per colpa della grandine. «Nel 2022 siamo stati colpiti da un’altra forte grandinata che ha investito la regione tra Gordola e Sementina». Una distruzione che, allora, aveva dimezzato il raccolto della Cantina Cristini e Figli. «Nel 2023 è andata un po’ meglio ma quest’anno abbiamo di nuovo subito un brutto colpo».

Avendo dei vigneti che si trovano in forti pendenze, tutto il nostro lavoro viene fatto a mano

Persa oltre la metà dell’uva

I chicchi di ghiaccio scagliati dalla forza del vento come proiettili hanno distrutto ciò che hanno trovato. «È stata colpita tutta la parte di filari che si trova tra Camorino e Bellinzona, dove c’è la maggior parte dei vigneti. In quella zona la perdita è stata totale, del 100%. Purtroppo non possiamo mettere le reti protezione dappertutto e la grandine ha colpito proprio quei filari scoperti». Ancora difficile, al momento, quantificare con precisione l’entità dei danni, aggiunge Etienne Cristini, la conta di ciò che è stato distrutto è tutt’ora in corso «ma possiamo già stimare sia andato perso il 60% della nostra uva».

Prodotti di pregio

L’azienda della famiglia Cristini, spiega Etienne, si concentra su una piccola produzione di vini di qualità che hanno anche già ricevuto alcuni riconoscimenti. «Non puntiamo sulla grande quantità ma sull’offrire un prodotto di un certo pregio. Per questo operiamo già una selezione nei nostri filari, in pianta. Non carichiamo eccessivamente la vite e facciamo di tutto per raggiungere la perfetta maturazione dell’uva». Inoltre, aggiunge, «avendo dei vigneti che si trovano in forti pendenze, tutto il nostro lavoro viene fatto a mano, non abbiamo macchinari, e siamo solo in tre. Ci mettiamo anima, tempo e le nostre mani». Il settore vitivinicolo ticinese, evidenzia ancora il nostro interlocutore, offre prodotti di ottima qualità «e lo dico da degustatore di vini, oltre che da produttore; andrebbero valorizzati ancora di più».

La raccolta fondi

Per dare una mano in questo momento di difficoltà è stata lanciata una raccolta fondi su GoFundMe («vigneti distrutti dal maltempo») a sostegno della Cantina Cristini e Figli, raccolta che è stata anche condivisa sui social dal consigliere di Stato Norman Gobbi e che – nel momento in cui scriviamo – ha quasi raggiunto i 6.000 franchi. «Questa solidarietà ci fa tanto piacere» dice commosso Etienne Cristini. «Con la cifra raccolta vorremmo acquistare delle uve che ci possano garantire una produzione di vino necessaria per sopravvivere come piccola azienda».

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