Mendrisio

«Il DECS tira dritto senza ascoltare e licenzia Roberto Caruso»

Ne dà notizia il sindacato OCST, che denuncia la «deriva autoritaria» nella vicenda che ha colpito il docente della SPAI
© CdT/Gabriele Putzu
Red. Online
Red. OnlineeRed. Mendrisio
12.09.2024 15:56

Roberto Caruso è stato licenziato. Il docente della SPAI di Mendrisio ha ricevuto negli scorsi giorni la disdetta del rapporto di lavoro, firmata dal Consiglio di Stato. Ne dà notizia il sindacato OCST, che sottolinea di «non poter accettare una simile deriva autoritaria» e ribadisce che «continuerà a sostenere Caruso attivamente nel suo percorso di contestazione dell’agire del DECS».

La vicenda del professor Roberto Caruso ha fatto discutere quest’estate. L’insegnante è stato sospeso prima della fine della scuola, intervistato dai media, reintegrato da una sentenza del TRAM (era stato violato il suo diritto a essere sentito) e nuovamente sospeso dal DECS lo scorso 29 agosto, in vista dell’inizio dell’anno scolastico. L'OCST precisa che Caruso, dopo la decisione del TRAM, «è stato lasciato in un limbo, reintegrato dal Tribunale ma mantenuto senza orario. Ancor prima di ricevere le osservazioni del diretto interessato sulla preannunciata ulteriore sospensione (del 29 agosto, appunto), il Consiglio di Stato ha emanato la decisione di disdetta del rapporto d’impiego».

A Roberto Caruso viene, in sostanza, contestato di avere assunto toni e atteggiamenti irrispettosi nel segnalare ai superiori problemi riportati dalle allieve e dagli allievi del CPT di Mendrisio, ciò che avrebbe rotto il rapporto di fiducia con l’Autorità di nomina. «I problemi segnalati toccavano in particolare la gestione della sede ed erano noti da tempo al Dipartimento senza che quest’ultimo vi ponesse concreto rimedio», scrive ancora il sindacato. «Nel corso degli anni Caruso ha costruito un rapporto di fiducia con le allieve e gli allievi che è scaturito, in questo momento di difficoltà, in un diffuso sostegno nei suoi confronti. Purtroppo, le dichiarazioni di solidarietà degli allievi sono state lette dal DECS come tentativi di strumentalizzazione da parte del docente, e non come l’espressione della volontà di persone consapevoli e responsabili».

Da qui, la denuncia dell'OCST: «Quanto accaduto a Roberto Caruso dà un messaggio molto chiaro e preoccupante a coloro che nel settore pubblico desiderano segnalare dei problemi se la questione coinvolge dei dirigenti: il rischio è che chi si fa portavoce del disagio venga screditato e messo da parte, e alla fine subisca le conseguenze più pesanti nonostante quanto previsto dalle “Direttive sui comportamenti inadeguati in ambito scolastico” e a dispetto delle pubbliche dichiarazioni di disponibilità all’ascolto delle autorità».

Preoccupazione che, da noi interpellata, ha espresso anche Davina Fitas, responsabile del settore pubblico e docenti dell’OCST. «Non vorrei che questo facesse scaturire, nei dipendenti pubblici, la paura nell’esprimersi davanti a un disagio» sottolinea Fitas la quale non nasconde che si tratterebbe di un «fenomeno, appunto, preoccupante».

Interrogativi pendenti

Sul tavolo del Consiglio di Stato, proprio in merito a questa vicenda, vi sono ancora diversi atti parlamentari. Gli ultimi, in ordine di tempo, sono stati inoltrati soltanto pochi giorni fa. Si tratta di due interpellanze, una di Andrea Sanvido e Alessandro Mazzoleni (Lega) e una di Claudio Isabella (Centro) ed Evaristo Roncelli (Avanti con MTL). I deputati della Lega chiedono al Consiglio di Stato di indicare i motivi che hanno portato a questa decisione e se il DECS, in tutta questa vicenda, ha tenuto conto delle segnalazioni del professore in questione su alcune problematiche all’interno dell’istituto. E ancora: Quali sono le accuse che vengono mosse al professore? La sua figura professionale è già stata sostituita? Simili le domande contenute nel secondo atto politico, in cui Isabella e Roncelli chiedono lumi sulla procedura che ha portato al licenziamento (in particolare domandano al Governo se al docente è stato garantito il diretto di essere sentito). 

In questo articolo:
Correlati
Conciliazione fallita: il prof non torna in classe
L’euforia per il ricorso accolto dal Tram lascia il posto all’amarezza: l’incontro tra Roberto Caruso e il Cantone non ha portato a una soluzione – La procedura di licenziamento farà il suo corso e il professore non potrà rientrare a scuola – «Ma andremo fino in fondo»