Il caso

Il nuovo ospedale? Solo alla Saleggina

Bellinzona, il direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali sentito dai commissari della Gestione – Le parti coinvolte dovranno ora collaborare affinché il nosocomio possa vedere la luce in tempi brevi – Soddisfatto il presidente del consesso Bixio Caprara
© Rendering EOC
Alan Del Don
17.12.2024 15:51

L’intenzione è e rimane sempre quella. Realizzare il nuovo ospedale del Sopraceneri alla Saleggina di Bellinzona. Il direttore del Dipartimento del territorio (DT) Claudio Zali lo ha ribadito, oggi, sentito in audizione dalla Commissione della Gestione del Gran Consiglio alla pari del collega Norman Gobbi e dei rispettivi funzionari. Affinché possa vedere la luce vanno però compensati i terreni che verranno sacrificati. Lo abbiamo scritto a più riprese nelle ultime settimane. A volerlo non è né il Consiglio di Stato né l’Ente ospedaliero cantonale (EOC), ma lo richiede il diritto federale. E da qui non si sfugge. Le parti in causa - Città compresa - ne sono consapevoli. Tant’è che - come abbiamo anticipato il 9 dicembre - i vertici dell’EOC ed il Municipio della capitale hanno rinunciato alla controperizia, attenendosi al parere giuridico del DT che, appunto, fa dipendere l’edificazione del nosocomio al rispetto di due precise condizioni. La prima è quella che abbiamo appena ricordato, la seconda è che la pianificazione venga portata avanti dai preposti uffici cantonali.

Problema già noto

Il consigliere di Stato è partito proprio da qui. O, meglio, ha rovesciato la questione. Confermando davanti ai granconsiglieri che il dipartimento che lui dirige da undici anni ed un mese nell’aprile 2014 aveva fatto presente all’EOC l’aspetto riguardante la necessità di compensare la superficie resa edificabile mediante il dezonamento di terreno sul quale oggi si può costruire. L’Ente lo sapeva, dunque. Probabilmente non vi è stato un passaggio di informazioni chiaro e dettagliato fra il precedente direttore e l’attuale, Glauco Martinetti (in carica dal 2021), che nell’intervista che ci ha concesso il 9 dicembre scorso aveva affermato che fino a pochi mesi fa l’EOC non ne sapeva nulla di eventuali rischi legati alla non edificabilità dei sedimi alla Saleggina. Dichiarazioni che avevano portato Claudio Zali a mettere - come si suole dire - i puntini sulle «i» in uno scritto pubblicato sul nostro giornale l’indomani. Un contributo che si concludeva con le seguenti, benauguranti, parole: «L’invito è quello di guardare avanti e adoperarsi insieme nella ricerca di soluzioni nell’interesse di un’opera strategica per il futuro della sanità ticinese».

Gli aspetti pianificatori

Parole che il ministro ha ripetuto di fronte alla Commissione della Gestione presieduta da Bixio Caprara (PLR), il quale a nome del consesso aveva chiesto un mese e mezzo fa di poter avere un quadro completo dell’iter decennale relativo al futuro nosocomio da almeno 380 milioni di franchi. In particolare si è voluto fare chiarezza sul credito di 16 milioni di franchi per l’acquisto da parte del Cantone dei terreni della Confederazione. Il Gran Consiglio aveva detto sì il 12 aprile 2021 con 80 voti favorevoli, due contrari e due astenuti. «Abbiamo posto al consigliere di Stato determinate domande alle quali abbiamo ricevuto le risposte che volevamo. Ora si tratta di capire non tanto di chi è la colpa dell'incomprensione, ma come si possono risolvere i problemi oggettivi e, soprattutto, come procedere - ci ha spiegato Bixio Caprara -. I tre partner, vale a dire Cantone, EOC e Città, si devono sedere allo stesso tavolo e discutere, condividere il percorso da seguire. E farlo in modo rapido perché l’iter pianificatorio è lungo ed insidioso, se pensiamo ad eventuali ricorsi. Bisogna vedere se sarà necessaria una modifica di PR normale, per così dire, o magari un Piano di utilizzazione cantonale (PUC) trattandosi di una struttura di interesse pubblico. E l’ospedale, naturalmente, lo è».

Nosocomio da 240 posti letto

Alla Saleggina sorgerà un nosocomio da 240 posti letto e 5 piani, con otto sale operatorie e pure l’ospedale pediatrico del Ticino. La prima tappa (orizzonte 2031) prevede uno sviluppo su una superficie netta di 57.000 metri quadrati, mentre entro il 2046 ulteriore sviluppo per altri 44.000 metri quadri. Rimarrebbe a disposizione una riserva lorda di 33.000 mila metri quadrati.  

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