Pasqua in Ticino, presa una camera su due

In vista della Pasqua, in Ticino una stanza su due è già prenotata. E tra gli albergatori regna un certo ottimismo per la stagione alle porte. «Se il meteo non ci gioca un brutto scherzo, ci attendiamo un tasso di occupazione superiore all’80% o forse addirittura il tutto esaurito», dice in effetti Federico Haas, vice presidente di HotellerieSuisse Ticino e proprietario dell’Hotel Delfino a Lugano. «In città, al momento, siamo a un’occupazione attorno al 50%, ma abbiamo ancora due settimane e, come spesso accade, ci attendiamo che il grosso delle prenotazioni arrivi nel corso della prossima settimana, quando le previsioni meteo saranno più accurate».
Già, il nodo per il comparto turistico ticinese resta sempre quello: il meteo. Lo scorso anno, la Pasqua - a fine marzo - fu infatti funestata da un tempo autunnale. Altro che Sonnenstube. Così, stavolta, complice un calendario più favorevole, gli addetti ai lavori sperano in un risultato molto diverso. «Ormai si ha la tendenza a prenotare all’ultimo. Il turista vuole avere la certezza di arrivare in Ticino e trovare il bel tempo. Con la Pasqua alta, però, siamo fiduciosi». «È normale - gli fa eco Lorenzo Pianezzi, titolare a Lugano dell’Hotel Zurigo Downtown - che a due settimane dalla Pasqua ci sia ancora un buco nelle prenotazioni. Anzi, avere fin d’ora un 50% delle camere occupate è buono, perché soprattutto i clienti confederati, che rappresentano lo zoccolo duro degli arrivi, sono molto sensibili all’aspetto meteorologico». Intanto, però, gli albergatori sorridono. La prima parte dell’anno, infatti, sembra essere partita bene. «Tra gennaio e marzo abbiamo avuto alcuni congressi in città che hanno favorito gli arrivi», spiega Pianezzi. Proprio questo segmento, prosegue, «deve essere maggiormente sfruttato, specialmente per coprire i mesi invernali, dove si fa più fatica a riempire le camere». Gli indicatori, dice da parte sua Haas, «mostrano per il trimestre appena concluso una piccola crescita nel Luganese, proprio grazie al turismo congressuale, che rappresenta un’opportunità interessante, anche in vista dei prossimi mesi». Prossimi mesi che, dicono, si prospettano in linea con il 2024. «Credo ci situeremo nel solco dello scorso anno, mantenendo una certa stabilità», dice Haas. Secondo Pianezzi, però, «l’estate non è più la stagione migliore per noi. Forse anche a causa del gran caldo degli ultimi anni, nei mesi di luglio e agosto non abbiamo registrato cifre interessanti. Molto meglio puntare su maggio e giugno, per poi riprendere tra settembre e ottobre».
«In linea con gli anni scorsi»
Anche nel Locarnese le camere si stanno piano piano riempiendo in vista della Pasqua. «Tutte le strutture alberghiere riaprono in questi giorni e abbiamo buone speranze di riuscire a lavorare bene», commenta Massimo Perucchi dell’Hotel La Meridiana di Ascona. Le prenotazioni - anche qui attorno al 50% - «sono in linea con quelle degli anni passati, non siamo preoccupati. Purtroppo, finché non uscirà il bollettino per la Pasqua di MeteoSvizzera molti clienti non scioglieranno le riserve. Rimaniamo meteodipendenti, inutile nasconderci». E la destagionalizzazione, allora? «Stiamo tentando di andare in questa direzione, ma serve tempo», risponde Perucchi. Tra gli obiettivi, prosegue, c’è quello di allungare la stagione turistica fin verso le vacanze natalizie. «E Winterland, perlomeno nel Locarnese, dà una grossa mano». Più difficile, per contro, riuscire a ravvivare i mesi di gennaio e febbraio. «A meno di un’accelerazione del cambiamento climatico, che ci porterebbe a essere una regione dal clima mite anche d’inverno, è complicato riuscire ad attirare clientela in inverno». Tuttavia, qualcosa di interessante si intravede. «Tra gennaio e febbraio - racconta Perucchi - sempre più squadre della Svizzera interna scelgono il Ticino per allenarsi. Il problema, una volta qui, è però la mancanza di campi sintetici. Tuttavia, se riuscissimo a sensibilizzare i Comuni sul tema, potrebbe davvero diventare un fattore attrattivo».
Campeggi e ristoranti
Dagli hotel ai campeggi, in vista dell’apertura della stagione, domina la positività. «Con il bel tempo degli ultimi weekend, gli ospiti hanno già iniziato a scendere in Ticino, quindi contiamo di poter lavorare bene da qui fino alla Pasqua», dice Simone Patelli, direttore della struttura Campofelice e presidente dell’Associazione campeggi ticinesi, che per le prossime settimane si attende un’occupazione molto alta. E anche allargando lo sguardo ai prossimi mesi, Patelli si dice fiducioso: «Dopo il boom degli anni della pandemia, i campeggi hanno conosciuto una piccola contrazione, che ci attendevamo. I numeri, comunque, restano molto interessanti e se quest’anno riuscissimo a confermare la tendenza del 2024 saremmo molto soddisfatti». Ma se la Pasqua è il primo tradizionale banco di prova per il comparto turistico, anche la ristorazione spera nel tutto esaurito. «I ristoranti che storicamente lavorano con il pranzo pasquale sono già pieni, per gli altri - che vivono più del turismo di passaggio - molto dipenderà dal bel tempo», sottolinea il presidente di GastroTicino Massimo Suter, il quale si dice comunque fiducioso per la ripartenza della stagione. «I ristoranti si sono preparati alla ripartenza, assumendo il personale necessario. Anche se, visto che ormai proprio il personale è arrivato a toccare il 50% della cifra d’affari, rispetto al passato oggi si cerca di essere più oculati».
L’anticiclone ha i giorni contati
Se gli attori del mondo turistico sono pronti ad accogliere i visitatori, resta l’incognita del tempo, che potrebbe guastare i piani. Secondo Lisa Moser di MeteoSvizzera, «si vede già un certo contrasto tra questa settimana e la prossima». Nei prossimi giorni il tempo stabile sarà garantito in Ticino dalla presenza dell’anticiclone, che consentirà di avere giornate soleggiate, benché più fresche. Ma dal 14 aprile la storia potrebbe cambiare. «Prima di Pasqua l’anticiclone si sposterà lasciando spazio a un’area di bassa pressione con centro sull’Atlantico, che potrebbe favorire l’arrivo di correnti umide da ovest», spiega Moser. In pratica, «avremo meno soleggiamento, più nuvole e anche qualche precipitazione». E, infine, la doccia fredda: «Vi sono alcuni segnali che suggeriscono come questo tipo di tempo, all’insegna della variabilità, potrebbe estendersi anche al weekend pasquale». Per il momento, sono solo prime tendenze, che solo nei prossimi giorni potranno essere più precise. Se venissero confermate, però, potrebbero gelare le speranze del turismo.