Lugano

Pump track, gli Enti locali bacchettano il Municipio

Per l'Esecutivo l'acquisto della pista voluto dal Consiglio comunale non si giustificava perché in città non ci sono gli spazi adeguati: la SEL gli ha però intimato di procedere – Esulta Giovanni Albertini, principale sostenitore del progetto: è stato lui ad allertare la vigilanza
©Chiara Zocchetti
Federico Storni
23.08.2024 06:00

Il mancato acquisto di una pista «pump track» per divertirsi in bicicletta e monopattino costerà al recalcitrante Municipio di Lugano un richiamo da parte della Sezione enti locali (SEL). O meglio, un caloroso invito a proseguire nell’iter per acquistarne una. Iter che è apparentemente fermo dal 2019 e che il Municipio di recente ha ritenuto concluso in quanto «nei quartieri di collina e di montagna non esistono spazi adatti per ospitare la pista, mentre in quelli cittadini i soli siti logisticamente adatti - escludendo piazza della Riforma, piazza Castello, piazza Luini e piazza Manzoni nel cuore del centro cittadino - risultano essere quelli a uso delle scuole che però risultano essere siti non compatibili con questo tipo di attività». Riassumendo: «La mancanza di queste superfici rende l’investimento superfluo». Di diverso avviso l’«esasperato» (definizione sua) consigliere comunale di Avanti con Ticino&Lavoro Giovanni Albertini, principale promotore dell’iter politco per l’acquisto della pista, che per ottenere soddisfazione ha chiamato in causa la SEL, la quale ieri gli ha risposto che «l’iter procedurale non può terminare così» e che «per il tramite della Divisione affari giuridici abbiamo reso attento il Comune su questo aspetto. Il Municipio è tenuto a presentare al Consiglio comunale un messaggio volto all’acquisto della pista di pump track».

«È molto frustrante»

In attesa di capire se il Municipio di Lugano ossequierà al richiamo della SEL e con che tempistiche, Albertini afferma di essere rimasto con l’amaro in bocca dall’evolvere della situazione: «Vedere che il Municipio snobba quasi completamente quanto deciso con voto pressoché unanime dal Consiglio comunale è molto frustrante e mi fa sorgere delle domande, in particolare sul cosa sono lì a fare, visto che apparentemente servo solo per approvare i messaggi municipali. Non mi sembra un modo democratico di fare politica e di portare avanti le cose».

Contrari dal principio

Parte rilevante della cifra politica di Albertini è quella di avanzare proposte molto concrete - un’altra è quella della posa di fontane temporanee in centro - con fortune alterne. In questo caso l’idea di acquistare una pista di pump track - cioè una struttura modulabile e temporanea - è stata formalizzata in una mozione che ha saputo convincere il Consiglio comunale. Il Municipio si è sempre detto contrario. Ma, che gli piaccia o meno, è per legge tenuto a dare seguito a quanto deciso dal Legislativo.

La giustificazione? «Assurda»

Quanto alla giustificazione che l’acquisto sarebbe superfluo perché non c’è uno spazio in cui posare la pista, Albertini la definisce «un’assurdità»: «È un’argomentazione che non sta né in cielo né in terra, perché tanti Comuni ticinesi hanno posato piste di pump track un po’ ovunque». Ad esempio da alcuni anni Cureglia ne posa in estate una per un mese all’interno del parco Rusca. La Città ha poi affermato che una pista sorgerà all’interno del costruendo Polo sportivo e che anche il TCS ne sta studiando una a Pregassona: «Ma quelli - replica Albertini - saranno impianti fissi. Io chiedo l’acquisto di una struttura mobile e modulabile che possa essere spostata sul territorio cittadino in concomitanza, ad esempio, di manifestazioni oppure su richiesta delle Commissione di quartiere. È una cosa che andrebbe a vantaggio anche dei quartieri periferici. La verità è che non hanno alcuna voglia di acquistarla».