Una svolta epocale

Kirsty Coventry, la prima e storica signora degli anelli

La 41.enne è stata eletta alla presidenza del CIO, in successione a Thomas Bach e nonostante l’agguerrita concorrenza – Mai una donna e un’africana avevano ricoperto la prestigiosa e influente carica
©AP/Thanassis Stavrakis
Red. Sport
20.03.2025 19:15

Ex campionessa di nuoto plurimedagliata alle Olimpiadi, Kirsty Coventry è la prima donna e la prima africana a guidare il Comitato olimpico internazionale (CIO) e anche, a 41 anni, la seconda più giovane a diventare presidente. Nata ad Harare, in Zimbabwe, Coventry ha sbaragliato l’agguerrita concorrenza alla successione di Thomas Bach, venendo eletta a sorpresa al primo turno di voto nella 144. sessione del CIO ospitata a Costa Navarino, in Grecia. Entrata presto a far parte del CIO quale membro della commissione atleti, di cui è diventata presidente nel 2018, lasciato l’agonismo Coventry si è dedicata anche alla politica, diventando ministro dello Sport in seno al controverso Governo di Emmerson Mnangagwa. Un’altra piaga che la neopresidente ha deciso di combattere è quella del doping, impegnandosi in particolar modo nell’Agenzia mondiale antidoping (Wada).

«Sono particolarmente orgogliosa di essere la prima donna presidente del CIO, e anche la prima africana» ha dichiarato a caldo Coventry, che entrerà ufficialmente in carica a fine giugno. «Spero che questo voto sia di ispirazione per molte persone. Oggi i soffitti di cristallo sono stati infranti e sono pienamente consapevole delle mie responsabilità come modello. Lo sport ha un potere unico di unire: il mio mandato sarà rivolto ad accrescere quel potere, perché attraverso lo sport questo diventi un mondo migliore. Il futuro del CIO è luminoso».

Lo sponsor più potente

Ma come si è arrivati a questa decisione epocale? Come accennato, Coventry è da tempo figura influente a Losanna. Oltre a far parte del Consiglio esecutivo del CIO, di recente era stata nominata presidente della commissione di coordinamento per i Giochi estivi del 2032 a Brisbane. La differenza, tuttavia, è stata fatta dal suo principale sponsor: proprio Thomas Bach. Il presidente uscente, va da sé, non si è mai esposto ufficialmente a favore della seconda candidata donna della storia, preceduta unicamente dall’americana Anita DeFrantz, nel 2001 battuta dal belga Jacques Rogge. La netta vittoria di Coventry, il cui programma vuole non a caso iscriversi nel solco scavato dal suo predecessore, conferma il peso avuto da Bach nel quadro dell’elezione. La nomina del tedesco a presidente onorario a vita del CIO, per contro, suggerisce che il sostegno reciproco non cesserà in futuro.

Spero che questo voto sia di ispirazione per molte persone. Oggi i soffitti di cristallo sono stati infranti
Kirsty Coventry, nuova presidente del Comitato olimpico internazionale

Samaranch Jr. e Coe: i perdenti

Gli altri candidati erano il principe Feisal al-Husein, presidente del Comitato olimpico nazionale giordano; il britannico Sebastian Coe, due volte campione olimpico e presidente di World Athletics dal 2015; lo svedese Johan Eliasch, presidente della Federazione internazionale di sci; il francese David Lappartient, presidente dell’Unione ciclistica internazionale e del Comitato olimpico francese; il giapponese Morinari Watanabe, presidente della Federazione internazionale di ginnastica; lo spagnolo Juan Antonio Samaranch Jr. Il figlio dell’ex presidente del CIO Juan Antonio era considerato il grande favorito, ma sui 97 voti espressi ne ha raccolti solo 28, a fronte dei 49 decisivi andati a Coventry. Discorso simile per Coe, fermatosi appena a quota 8 nonostante disponesse del curriculum dal maggior spessore. Il britannico - alla testa del comitato d’organizzazione dei Giochi di Londra 2012 - ha probabilmente pagato la posizione intransigente verso gli atleti russi. E proprio la gestione del dossier russo costituirà una delle sfide più grandi e impellenti per Coventry. Indubbiamente non l’unico. La 41.enne, oltre a dover districare l’aggrovigliata matassa sugli atleti transgender, sarà altresì chiamata a collaborare con il presidente americano Donald Trump. E ciò in vista delle Olimpiadi estive del 2028, in programma a Los Angeles. L’attribuzione dell’edizione 2036 rientrerà a sua volta tra i compiti più importanti della nuova presidente del CIO, il cui manifesto - leggiamo - era stato accolto con un certo scetticismo nell’ambiente a cinque cerchi, che lo considerava asettico e in ogni caso poco coraggioso.

A Kirsty Coventry, comunque, il tempo per lasciare il segno non manca. Più giovane presidente dell’organismo olimpico dai tempi di Pierre de Coubertin nel 1896 (che all’epoca aveva 33 anni), l’africana non è soggetta al limite di età di 70 anni e - perlomeno sul piano teorico - potrà guidare una delle istituzioni sportive più potenti del pianeta per i prossimi dodici anni: stando al regolamento, il primo mandato di otto anni può infatti essere prorogato per un ulteriore quadriennio.

Correlati