Sulla sommità dei passi alpini
Lo straordinario del Ticino è che in pochi chilometri si ha la possibilità di godere sia della bellezza dolce e pittoresca delle rive dei laghi che di quella sublime delle alpi: non è un fatto evidente e spesso ce ne dimentichiamo.
Per il cicloturista, questa particolarità diventa motivo di grande interesse, perché se durante la stagione fredda si prediligono gli itinerari in pianura e a fil di lago, con l’estate lo sguardo è spesso rivolto ai passi alpini dove l’aria è anche più fresca e gradevole.
Nel solo massiccio del Gottardo di valichi se ne contano diversi nel raggio di pochi chilometri: Gottardo, Furka, Grimsel, Susten, Oberalp e Novena. Così che non c’è che l’imbarazzo della scelta potendone anche scalare due o tre in un solo giorno, negli spettacolari circuiti ciclistici alpini.
Oggi andiamo a conoscere il passo della Novena (in tedesco: Nufenenpass) che con i suoi 2.478 metri di altitudine è il valico alpino più alto della Svizzera. Solo l’Umbrail lo supera per pochi metri (2.503 m), ma quest’ultimo non è completamente su territorio elvetico.
Quindi, per questa sola ragione legata all’altitudine, la Novena merita il giusto rispetto e va affrontata da ogni cicloamatore con la dovuta preparazione. È però un percorso che dal punto di vista del paesaggio offre degli scorci magnifici e quindi non c’è assolutamente mai la possibilità di annoiarsi.
Marmotte e stambecchi sono spesso delle gradite e simpatiche sorprese alla vista di chi sale, ovviamente se si ha la forza e la lucidità di guardarsi attorno... Perché, come detto, la salita è tra quelle più impegnative e richiede dunque rapporti leggeri, con una pendenza media dal versante ticinese, soprattutto a partire da All’Acqua, sempre sostenuta.
Salendo da Airolo (1.159 m) si percorre la verdeggiante Valle Bedretto, chiamata «la valèta» per via della sua lunghezza ridotta. Una valle molto bella nei suoi paesaggi e nei suoi villaggi, che spesso sentiamo nominare d’inverno quando rimane per qualche periodo isolata dal resto del mondo a causa delle abbondanti nevicate.
Una valle che ha ripreso vigore con l’apertura proprio del passo della Novena avvenuta nel 1969, l’ultimo dei valichi svizzeri ad essere inaugurato in ordine di tempo. E si trattò di un’inaugurazione, quella che avvenne il 5 settembre di quell’anno, che fu segnata da un episodio singolare dovuto al trafugamento, solo poche ore dopo il taglio del nastro, del cippo impiantato sul valico con gli stemmi dei due cantoni.
Il cippo, del peso di 900 kg, venne rinvenuto qualche tempo dopo in un fienile di Ulrichen e riportò alla luce una diatriba tra ticinesi e vallesani sul possesso del pianoro in cima al passo: ci vollero dieci anni per stabilire gli attuali confini e per riposizionare la pietra dove si trova attualmente.
Al di là di questa curiosità, resta la grande soddisfazione di giungere in cima dove c’è il frequentatissimo «Restaurant Nufenenpass», ma soprattutto da dove si gode di una vista eccezionale sulle montagne circostanti: le alpi bernesi e, verso sud, il Pizzo Gallina (3.061 m), da cui sgorga il fiume Ticino, il Pizzo Rotondo (3.192 m) e il Corno Greis (3.044 m).
Consigli tecnici
Arrivando a quasi 2.500 metri di quota occorre tener conto dei cambiamenti climatici e delle temperature che in caso di brutto tempo possono essere anche vicine allo zero termico. È quindi necessario avere dei buoni ricambi, soprattutto pensando alla discesa.
Dati tecnici
» Regione Leventina e Valle Bedretto
» Partenza Airolo, 1.159 m
» Arrivo Passo della Novena, 2478 m
» Dislivello 1319 m
» Lunghezza 24,1 km
» Pendenza media 5,5%
» Pendenza massima 10-11%