Canicola? «Dalle 12 non si lavora più»

«Con le disposizioni attuali le collaboratrici e i collaboratori sono sufficientemente tutelati in caso di canicola». Il Municipio di Bellinzona mostra il pollice verso - nelle osservazioni finali trasmesse al Consiglio comunale, che si esprimerà lunedì prossimo - alla mozione presentata nella scorsa legislatura da Matteo Pronzini, Angelica Lepori e Giuseppe Sergi (Verdi-FA-MPS-POP).
I consiglieri comunali chiedono un’aggiunta all’articolo 20 del Regolamento organico dei dipendenti (quello relativo all’«Orario di lavoro») affinché siano «di principio» vietate e/o interrotte subito, da mezzogiorno, le attività esterne ed interne all’Amministrazione cittadina (in assenza di climatizzazione) quando l’allerta per il caldo intenso è pari a 3 o superiore. Anche la Commissione della legislazione (relatore Manuel Donati, Lega-UDC), come l’Esecutivo, invita il plenum a respingere la proposta.
L’audit della SUVA
Il tema è di quelli, senza dubbio, importantissimi. Soprattutto negli ultimi anni, alla luce del cambiamento climatico in atto, con temperature viepiù sopra la norma. «La canicola è un pericolo naturale da non sottovalutare, che può avere impatti sulla popolazione, gli animali, l’ambiente e le infrastrutture. Le temperature elevate possono avere ripercussioni sulla salute», leggiamo sul sito dell’Ufficio federale di meteorologia e climatologia.
La Legislazione ha approfondito la questione chiedendo al Municipio il «Piano canicola comunale» (in vigore da luglio 2020) che prevede - rilevano Donati e colleghi - «misure dettagliate e concrete per affrontare le condizioni climatiche estreme, garantendo il benessere dei lavoratori durante i periodi di alte temperature».
Maggiore sorveglianza
Tuttavia i commissari spronano l’Esecutivo a «rafforzare i controlli sull’applicazione delle disposizioni del Piano canicola anche nei confronti delle squadre esterne che operano sul territorio comunale»; inoltre raccomandano, come indicato dalla SUVA e dall’Ispettorato del lavoro con l’audit del 24 agosto 2023, di «assicurare una regolare formazione in merito ai pericoli e la verifica delle misure previste». Ergo: maggiore sorveglianza e nessuna modifica del ROD, per la Legislazione.
«Misura sproporzionata»
Dello stesso avviso, come detto, è il Municipio. Dopo aver ricordato quanto già si fa come testimoniato dalla SUVA, evidenzia che la richiesta contenuta nella mozione è «sproporzionata ed inopportuna. Essa inoltre impatterebbe sconvenientemente e indistintamente su tutti i servizi rivolti al cittadino».
Scala salariale: tre proposte
All’ordine del giorno della seconda seduta dell’anno del Legislativo turrito, lunedì prossimo, vi saranno altre tre mozioni, oltre a quella sulla canicola. E concernono lo stesso articolo del Regolamento organico dei dipendenti, il 52, relativo all’indicizzazione della scala stipendi dei collaboratori. Secondo Matteo Pronzini, Angelica Lepori e Giuseppe Sergi (Verdi-FA-MPS-POP) «l’adeguamento integrale del salario è garantito per l’intero salario lordo e non solo di principio e per i primi 60.000 franchi».
Emilio Scossa-Baggi e Gabriele Pedroni del Centro, per contro, auspicano che il Municipio valuti l’indicizzazione che intende accordare al personale suddividendo il totale e applicandolo alla scala stipendi in modo lineare: «Ossia per tutti uguale (su base di un’occupazione a tempo pieno)». Evitando in questo modo un «divario sempre più ampio delle classi salariali». Per l’Unità di sinistra, infine, va introdotta la possibilità di riconoscere «un’indennità supplementare totalmente o parzialmente compensativa» ai collaboratori comunali sottoposti alla scala salariale del Cantone (docenti e agenti di Polizia).
Quali gli strumenti adeguati?
L’Esecutivo invita il Legislativo a respingere tutte e tre le mozioni. La Commissione della legislazione approva in toto quella dell’MPS (per «garantire la parità di trattamento tra i dipendenti comunali»), mentre la maggioranza della stessa raccomanda il pollice verso per quella del Centro (in quanto «non è lo strumento corretto per proteggere e incrementare i salari più bassi e ridurrebbe l’attrattiva di Bellinzona quale datore di lavoro per le funzioni con salario superiore alla media comunale») e per quella dell’Unità di sinistra («per non generare una concorrenza indesiderata» tra Comuni). La minoranza è invece favorevole sia a quella di Scossa-Baggi/Pedroni sia a quella di PS e comunisti.