Il Pardo alla carriera di Harry Belafonte finisce all'asta

È finito all'asta il Pardo alla carriera che nel 2012 il Locarno Film Festival aveva conferito ad Harry Belafonte. La preziosa statuetta, infatti, si trova in vendita sul sito della casa d'aste Julien*S assieme al Lifetime Achievement Award conferito allo stesso cantante, attore e attivista politico statunitense di origini giamaicane dal Trinidad + Tobago Film Festival. Valore stimato del lotto, che ha il numero 193, è di 100-200 dollari americani e la base di partenza è di 25 dollari. Sempre sul sito della casa d'aste, si legge che i due premi provengono dalla tenuta di Harry Belafonte.
«La gente mi chiede se mi considero un attore o un cantante. Io rispondo che mi considero uno dei più grandi attori del mondo. Allora le persone mi dicono che sono molto arrogante ed io rispondo che è la verità. Quando poi gli interlocutori mi guardano sbigottito, spiego loro: sono riuscito a convincere tutti di essere un cantante e in questa impresa sarebbe riuscito solo un grande attore», aveva detto Belafonte in un'intervista rilasciata alla RSI nel 2012 a seguito del del conferimento del Pardo alla carriera da parte del Locarno Film Festival. «Gli artisti sono importanti perché i media sono sempre alla ricerca di storie che trovano nel mondo delle celebrità. Se invece di raccontare le proprie faccende coniugali, gli artisti parlano di cosa succede nel mondo c'è la possibilità che determinate situazioni riescano a trovare l'interesse dell'opinione pubblica. Combattere per l'uguaglianza e per i diritti sociali fa parte della condizione umana. Per un periodo combatti per i diritti della gente e pensi di aver vinto. Qualche anno dopo ti svegli e ti rendi conto di non avere ottenuto la vittoria piena. È una battaglia costante che è parte integrante della civiltà. Il confronto tra chi dice "si" e chi dice "no" è alla base della democrazia. Non sarò mai stanco di lottare perché il nemico non si affatica mai. Mi piacerebbe riposare, ogni tanto, ma ogni volta che lo si fa il nostro avversario nella battaglia per i diritti umani diventa più forte».
Ricordiamo che, istituito nel 2010, il Pardo alla carriera del Locarno Film Festival vuole essere un omaggio a una o più personalità che con il loro contributo artistico hanno ridefinito il cinema e l’immaginario collettivo.
Harry Belafonte è morto a 96 anni il 25 aprile 2023 nella sua casa dell'Upper West Side di Manhattan, città di New York. Era considerato una icona, oltre che del cinema, della musica e della lotta per i diritti civili. Negli anni Cinquanta del secolo scorso aveva sfondato le classifiche pop ma anche le barriere della razza, diventando una forza nel movimento per i diritti degli afroamericani. Nato a Harlem da genitori originari della Martinica e della Giamaica, amico da giovane dell'attivista, politico e pastore protestante statunitense, leader del movimento per i diritti civili degli afroamericani, Martin Luther King, e da vecchio grande oppositore dell'ex presidente repubblicano Donald Trump, Belafonte portò alla ribalta la musica caraibica con canzoni come Day-O (The Banana Boat Song) e Jamaica Farewell. L'album Calypso, che le conteneva entrambe, fu il primo di un artista in assoluto a vendere più di un milione di copie. Belafonte ha avuto una lunghissima vita in cui arte e attivismo politico si sono continuamente intrecciati. È stato amico dell'attore, regista e sceneggiatore statunitense Marlon Brando e Martin Luther King, dell'influente famiglia dei Kennedy e di Nelson Mandela, attivista e presidente del Sudafrica dal 1994 al 1999. Nel 1959 Belafonte era l'uomo di spettacolo di colore più pagato della storia, con contratti a Las Vegas (Nevada), al Greek Theater di Los Angeles (California) e, a New York, al Palace e al Waldorf Astoria. Cantava la musica dei neri e dei Caraibi, ma i suoi fan in stragrande maggioranza erano bianchi, una ambiguità che lo accompagnò a lungo nella sua carriera. Fu il primo nero a vincere un Emmy e il primo a sfondare a Hollywood. Il suo ultimo ruolo nel 2018 fu in BlacKkKlansman di Spike Lee. Amico fin dagli anni '50 di Martin Luther King, era lui a pagare quando il padre dei diritti civili veniva arrestato e gli aveva aperto da subito la sua casa di New York. Belafonte fu anche in prima fila nella Freedom Summer e la marcia del 1963 su Washington, il boicottaggio dell'apartheid in Sud Africa negli anni Ottanta e il concerto We Are the World con Stevie Wonder, Michael Jackson, Bob Dylan e Cyndi Lauper.