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Anche Elon Musk è finito al centro della disinformazione

Il proprietario di X è diventato bersaglio di svariate notizie false, nate da articoli satirici creduti reali da diversi utenti in rete
©Brandon Bell
Facta.News
23.11.2024 14:46

Dopo la sua nomina come capo del cosiddetto «dipartimento per l’efficienza governativa» nella futura amministrazione del presidente eletto Donald Trump, Elon Musk è a tutti gli effetti «l’altro vincitore» delle elezioni presidenziali statunitensi. Negli ultimi mesi, infatti, l’imprenditore è stato uno dei principali sostenitori del candidato repubblicano: non solo ha donato svariati milioni di dollari alla campagna elettorale, ma lui stesso è diventato megafono della propaganda trumpiana.

Proprio su X, Elon Musk si è fatto notare per la diffusione continua di contenuti falsi e satirici contro il Partito democratico. Il proprietario di X al contempo è diventato a sua volta il bersaglio di svariate notizie false, nate a loro volta da articoli satirici creduti reali da diversi utenti in Rete. 

Secondo questi contenuti satirici, Musk sarebbe il portatore di presunti cambiamenti epocali a discapito della cultura «woke», un termine oggi utilizzato dai conservatori statunitensi per riferirsi negativamente ai valori progressisti come la necessità di combattere le ingiustizie di razza, genere e sesso. 

Il presunto studio cinematografico

Il 20 novembre 2024 è circolata su Facebook una notizia falsa secondo cui Elon Musk avrebbe investito 3 miliardi di dollari in uno studio cinematografico «anti-woke» fondato da Mel Gibson e Mark Wahlberg. La notizia, nata come contenuto satirico, è stata poi ritenuta vera..

L'origine di questa disinformazione è il sito Esspots, che pubblica contenuti umoristici e di parodia. Inoltre, non esiste neanche questo presunto studio anti-woke creato dagli attori citati.

Le bandiere LGBTQ+ nelle scuole

Qualche giorno prima invece su X si leggeva di un presunto piano di Elon Musk che prevede il divieto delle bandiere arcobaleno nelle scuole. Anche in questo caso si tratta di una notizia satirica creduta reale, anche per via di contenuti transfobici condivisi da Musk in passato.

Come per l’altra, l’origine di questa notizia inventata è il sito satirico Esspots. Inoltre, la possibilità di vietare le bandiere LGBT+ nelle scuole non rientra tra le competenze previste per il capo del nuovo «dipartimento per l’efficienza governativa».

Il falso blocco a Disney su X

A metà novembre 2024 è stato invece pubblicato su TikTok un post secondo cui Musk avrebbe bloccato i contenuti «pride» Disney su X perché sono «woke» e quindi non adatti ai bambini. Anche in questo caso si tratta di una notizia inventata con scopo satirico.

Il meme originale, che riportava l’etichetta «Satire» e faceva riferimento a un articolo del sito Zapon.xyz - noto per la pubblicazione di contenuti esclusivamente satirici - risale al 12 novembre. Inoltre, sebbene Musk abbia criticato Disney in passato definendola «controllata da un virus della mente woke», non esiste alcun riscontro del fatto che abbia vietato - o voglia vietare - i contenuti Disney legati al Pride su X. Disney, dal lato suo, si è invece mostratapiù volte a sostegno delle comunità LGBTQ+.

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