Il caso

Lì, dove l'innovazione sarà di casa

Ecco il futuro Polo di sviluppo economico di Castione: l'area a sud della zona industriale verrà suddivisa in tre comparti ben definiti e diversificati per le attività - Spazio, in particolare, alla lavorazione di beni ad alto valore aggiunto - Previsti degli aiuti cantonali per le aziende
L'area sotto la lente pronta a cambiare pelle. © CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
25.08.2024 23:00

«Il Piano d’indirizzo prevede delle misure atte a valorizzare il più possibile le potenzialità insediative nell’ambito di una riqualifica urbanistica e paesaggistica del comparto. Gli approfondimenti hanno evidenziato come non sia possibile sviluppare un Polo di sviluppo economico (PSE) ai sensi del Piano direttore cantonale. Per contro attraverso un adeguato coordinamento tra i privati, il Comune e il Dipartimento delle finanze e dell’economia sarà possibile stimolare l’insediamento di attività ad alto valore aggiunto che potranno comunque far capo agli aiuti cantonali previsti dalla Legge per l’innovazione economica».

Quel «caos ordinato»

Si delinea, dopo oltre tre decenni di «caos ordinato», consentiteci l’espressione, il futuro della zona industriale di Castione. Anticipata, lo scorso 26 giugno, la sentenza del Tribunale amministrativo cantonale che ha bocciato il ricorso di quattro ditte contro l’adozione della zona di pianificazione, oggi entriamo nel merito delle prossime fasi e dei contenuti ipotizzati dopo avervi dato un primo assaggio il 16 luglio. Lo facciamo chinandoci sulla scheda contenuta nel Programma d’agglomerato del Bellinzonese di quinta generazione (PAB5) attualmente in consultazione.

Le Officine FFS a nord

L’etichetta di PSE l’area alla fine del paese di Castione, andando verso Claro, ce l’ha dal 2017. A nord dell’ampio comparto, come noto, sorgeranno entro fine 2028 (forse) le nuove Officine FFS da almeno 755 milioni di franchi. Un progetto che comporterà, altresì, l’urbanizzazione dell’intera zona oltre alla riorganizzazione degli accessi già realtà da un anno. «Ciò ha un grande impatto sull’organizzazione dell’area anche per quanto riguarda le possibilità insediative», si specifica nel PAB5 che entro fine marzo 2025 verrà trasmesso alla Confederazione.

La pianificazione è dunque finita sotto la lente di uno speciale gruppo di lavoro. Il Piano d’indirizzo preconizza tre comparti ben definiti, diversificando le attività possibili: il centro logistico di importanza cantonale per la gestione integrata degli inerti; la lavorazione intensiva di beni e servizi a carattere tradizionale; e quella di beni ad alto valore aggiunto e innovativi.

Di cosa si tratta

La misura contenuta nel Programma d’agglomerato per la superficie a sud, dopo il naufragio del progetto dello stadio dell’Associazione calcio Bellinzona con relativi contenuti commerciali, consiste dunque «nell’elaborazione della variante di Piano regolatore e nella implementazione delle attività della prevista commissione di coordinamento privato/pubblico alfine di promuovere progetti di qualità urbanistica e di alto valore aggiunto».

L’area disponibile, a corto termine, è di 21 mila metri quadrati; entro il 2040 si salirà a 55 mila metri quadri. È facilmente accessibile sia con i mezzi privati (lo svincolo autostradale è ad un tiro di schioppo) sia con il trasporto pubblico, in virtù della vicinanza della stazione ferroviaria e della nuova fermata di AutoPostale.

Traffico in leggero aumento

«Gli approfondimenti riguardo alla mobilità indicano che il nuovo indirizzo proposto per il comparto, tenendo conto del progetto delle Officine FFS, porterebbe a un incremento dei movimenti di circa il 22%. Considerato l’obiettivo di sviluppo di attività a carattere innovativo, si prevede una diminuzione dei veicoli pesanti e un incremento dei veicoli leggeri.

Le analisi indicano che i flussi orari in entrata e uscita non superano le soglie di funzionalità dell’accesso al comparto situato a nord». Non è affatto esclusa, inoltre, la realizzazione di un nuovo accesso a sud della zona industriale, verso la rete stradale principale, che «porterebbe a una diversa ripartizione dei flussi, migliorando il funzionamento dell’incrocio tra via Industria e via San Gottardo e la fluidità del traffico» lungo quest’ultima arteria.

La variante di PR entro il 2027

Gettiamo uno sguardo, per concludere, alle tempistiche. Ebbene, fra il 2025 ed il 2027 si svolgerà la procedura della variante pianificatoria per la riorganizzazione della zona industriale. Non è previsto un ampliamento della zona edificabile in quanto l’area è già oggi inserita a PR come industriale. Non è inoltre necessaria, parimenti, una modifica del Piano direttore cantonale. Entro il 2031, infine, verrà definita dalla commissione consultiva la governance.

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