Finanze

Cevio aumenta le imposte: «Una decisione sofferta»

Via libera del Consiglio comunale all’innalzamento al 94% del moltiplicatore d’imposta per le persone fisiche e al 113% quello per le persone giuridiche – La sindaca Wanda Dadò: «Non avremmo voluto proporre questi aggravi, ma dobbiamo guardare avanti» – Danni dell’alluvione ancora non quantificabili nella loro ampiezza
A quasi sette mesi dal devastante nubifragio sono molte le ferite ancora aperte nel paesaggio © CdT/Gabriele Putzu
Spartaco De Bernardi
29.01.2025 06:00

«È stata una decisione molto sofferta. Proporre un aggravio delle imposte comunali proprio in questo periodo durante il quale molti abitanti sono ancora confrontati duramente con le conseguenze dell’alluvione della scorsa estate non è facile. Ma dobbiamo guardare avanti e prepararci a realizzare quei progetti che faranno crescere il Comune». È come sempre battagliera la sindaca di Cevio Wanda Dadò che lunedì sera, insieme ai suoi colleghi di Municipio, ha incassato il via libera unanime del Consiglio comunale al preventivo 2025 e, soprattutto all’aumento del moltiplicatore sia delle persone fisiche, che passa dal 90% al 94%, sia di quello per le persone giuridiche, che lievita di 23 punti percentuali fissandosi al 113%. Malgrado questi aggravi fiscali, il disavanzo atteso è di 441.000 franchi, comunque inferiore di 110.000 franchi a quello preventivato senza aumenti dei due moltiplicatori d’imposta.

Una volta definite le opere di protezione da esondazioni e frane si conosceranno i costi totali di ripristino

Pochi margini di manovra

«Abbiamo analizzato a fondo tutte le possibilità di contenere il disavanzo, valutando e attuando risparmi su diverse voci di spesa. Ma alla fine non è stato possibile prescindere dall’aumento della pressione fiscale, anche perché il ribaltamento degli oneri da parte del Cantone non ci lascia, come del resto anche agli altri Comuni, grandi margini di manovra», puntualizza la sindaca. L’innalzamento del moltiplicatore d’imposta per le persone fisiche, sottolinea il Municipio nel messaggio sui conti preventivi che il Consiglio comunale ha approvato lunedì sera, comporterà anche l’aumento del contributo di livellamento quantificato in circa 90.000 franchi. Una cifra indicativa non relativa a quest’anno, ma al 2026, sempre che la revisione della Legge sulla perequazione finanziaria intercomunale non porti a mutamenti al riguardo di tale importo.

Zone di pericolo, atteso il Piano

Nel preventivo per l’anno in corso, non figura alcun importo legato all’alluvione. Secondo le istruzioni ricevute dalla Sezione degli Enti Locali, le spese effettuate e gli aiuti ricevuti sono provvisoriamente registrati a bilancio. «Una volta che sarà definito il quadro completo potremmo riportali nella gestione corrente oppure nel conto degli investimenti», spiega Wanda Dadò, precisando che questa operazione difficilmente potrà essere effettuata nel corso di quest’anno. «Stiamo lavorando ad una stima attuale dei danni calcolando gli interventi finora già eseguiti. Più in là è estremamente difficile andare, se pensiamo ad esempio a quanto distrutto dall’immensa frana a Fontana». Per quantificare con esattezza quanto costerà la ricostruzione bisogna però attendere che sia completato l’allestimento del Piano delle zone di pericolo. «A quel punto sapremo quale opere di premunizione dovremo costruire per scongiurare il rischio che devastazioni simili a quella del 29 e 30 giugno scorsi, che hanno causato morte e distruzione, abbiano a ripetersi».

Fiducia per aiuti straordinari

Difficili da quantificare sono anche gli aiuti sui quali il Comune potrà contare. «Nel corso della primavera il Gran Consiglio dovrebbe poter discutere il messaggio con gli aiuti straordinari previsti dal Cantone. Siamo poi fiduciosi che dal previsto incontro tra Consiglio di Stato e Consiglio federale possa scaturire un maggior impegno di Berna nel contribuire a coprire le spese che dovremo sostenere per rimarginare le ferite inferte al nostro territorio», conclude Wanda Dadò ricordando l’immenso sostegno dimostrato dalla popolazione nelle raccolte fondi lanciate a favore di Cevio e Lavizzara. Raccolte fondi che proseguono ed il cui ricavato potrà senza dubbio aiutare i due Comuni a risollevarsi. In particolare potranno contribuire i costi residui a carico dei due enti locali nel ripristino degli argini dei fiumi e nella costruzione, come detto, di altre opere di premunizione contro i pericoli naturali. Tali costi residui, secondo una stima approssimativa, rischiano di gravare pesantemente sui conti di Lavizzara e Cevio che si vedrebbero costretti a ridimensionare progetti strategici per il rilancio dell’Alta Vallemaggia.

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