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«Piani per rafforzare l'esercito di Kiev» finiscono sui social

Il Pentagono ha aperto un'indagine sulla fuga di notizie su Twitter e Telegram da documenti top secret degli USA e della NATO — Germania e Ungheria contro un'adesione rapida di Kiev alla NATO — TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Piani per rafforzare l'esercito di Kiev» finiscono sui social
Red. Online
07.04.2023 06:23
18:58
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Lula: «Zelensky rinunci alla Crimea, Putin al resto»

È ancora la Crimea il centro del dibattito su un possibile negoziato tra Kiev e Mosca. Dopo le dichiarazioni contraddittorie all'interno del governo Zelensky, è stato il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva a suggerire all'Ucraina di cedere la penisola alla Russia per porre fine alla guerra, a pochi giorni dalla sua prossima visita a Pechino dove incontrerà Xi Jinping.

Zelensky «non può volere tutto», secondo il leader sudamericano, così come il presidente russo Vladimir Putin «non può impadronirsi del territorio dell'Ucraina», mentre «forse si discuterà della Crimea».

Anche in questo caso, Kiev ha rispedito al mittente la proposta: «Non c'è alcuna ragione legale, politica o morale che giustificherebbe il dover cedere anche solo un centimetro di terra ucraina», secondo il portavoce del ministero degli Esteri Oleg Nikolenko, che ha riproposto la versione ufficiale della posizione ucraina. «Qualsiasi sforzo di mediazione per riportare la pace in Ucraina dovrebbe basarsi sul rispetto della sovranità e sul pieno ripristino dell'integrità territoriale dell'Ucraina», ha sottolineato Nikolenko.

Kiev insomma mantiene il suo rifiuto a negoziare con Mosca senza il preventivo ritiro delle truppe russe da tutto il suo territorio, Crimea compresa. Ma per Lula «il mondo ha bisogno di tranquillità. Dobbiamo trovare una soluzione». A fine gennaio, il presidente brasiliano ha formulato una proposta - ancora vaga - di mediazione nel conflitto da parte di un gruppo di Paesi, e presenterà la sua idea la prossima settimana a Xi, già impegnato col suo piano di pace cinese per porre fine alle ostilità.

Il principale consigliere di Lula per gli affari internazionali, Celso Amorim, ha già incontrato a Mosca a fine marzo Putin e il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, quest'ultimo atteso in Brasile il 17 aprile. Lula si è detto «fiducioso» sulle possibilità di successo del suo progetto, auspicando che il gruppo di Paesi «si crei» al suo ritorno dalla Cina.

Kiev come detto si chiama fuori, almeno ufficialmente, da una soluzione del genere e anche la Russia ha ripetutamente affermato negli ultimi giorni che i colloqui sono impossibili allo stato attuale, promettendo di continuare la sua «operazione militare speciale». Ma l'ipotesi di una possibile via d'uscita dalla guerra che contempli la rinuncia alla penisola occupata dai russi dal 2014 circola con forza anche nelle cancellerie occidentali.

Da Ankara, dove ha annunciato che Mosca potrebbe presto abbandonare l'accordo sul grano ucraino senza progressi nell'esportazione anche dei prodotti russi, il ministro degli Esteri di Putin, Serghei Lavrov, ha chiarito che per la Russia «il negoziato non può esserci fino a che i nostri interessi non saranno presi in considerazione». E che i colloqui di pace sono possibili solo se mirano a stabilire «un nuovo ordine mondiale», che escluda il dominio americano.

12:34
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«Colloqui con Kiev se si rispettano i nostri interessi»

La Russia è aperta a un negoziato per porre fine alla guerra con l'Ucraina se saranno presi in considerazione i suoi interessi. «Il negoziato non può esserci fino a che i nostri interessi non saranno presi in considerazione», ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov durante una conferenza stampa congiunta con l'omologo turco Mevlut Cavusoglu ad Ankara, trasmessa dalla tv di Stato turca Trt. Il ministro degli Esteri russo ha aggiunto che «l'occidente non vuole il negoziato».

«Purtroppo l'Occidente non ha un atteggiamento costruttivo» sulla guerra in Ucraina «a partire da Washington. Non vogliono vedere rivali nell'arena internazionale. Mostrano ostilità verso i Paesi che hanno una politica indipendente. Le parti occidentali chiedono a tutti di obbedire alle regole poste dagli Stati Uniti. Washington ha fatto molti annunci ma queste dichiarazioni non serviranno a porre fine alla guerra», ha detto il ministro degli Esteri russo in conferenza stampa con il suo omologo turco Mevlut Cavusoglu.

11:45
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La Turchia «si aspetta dialogo e negoziati»

«La guerra» in Ucraina «dovrebbe finire attraverso il dialogo e il negoziato, la Turchia si aspetta questo». Lo ha affermato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu durante una conferenza stampa congiunta con l'omologo russo Serghei Lavrov ad Ankara, trasmessa dalla tv di Stato turca Trt.

09:00
09:00
Respinti oltre 40 attacchi russi in 4 direzioni

L'esercito ucraino ha respinto ieri oltre 40 attacchi delle forze russe, che continuano a concentrare le loro operazioni offensive nelle direzioni di Lyman, Bakhmut, Avdiivka e Maryinka, nella regione di Donetsk (est): lo scrive su Facebook lo Stato Maggiore delle Forze Armate di Kiev nel suo aggiornamento quotidiano sull'andamento della guerra, come riporta Ukrinform.

«Ieri il nemico ha lanciato 5 missili, 18 raid aerei ed ha sparato 53 razzi con sistemi a lancio multiplo contro le posizioni delle nostre truppe e le infrastrutture civili», si legge inoltre nel rapporto.

Da parte sua, l'aviazione ucraina ha lanciato 6 attacchi contro basi russe e ha distrutto 3 droni nemici (un Orlan-10, un Supercam e un Lancet-3), oltre a tre bombe aeree guidate. Unità missilistiche e di artiglieria hanno colpito, tra gli altri obiettivi, due depositi di carburante e una stazione per la guerra elettronica.

06:23
06:23
Il punto alle 06.00

Documenti top secret degli USA e della NATO sui piani per rafforzare l'esercito ucraino in vista di un'offensiva contro la Russia sono stati pubblicati in settimana sui social. Lo rivela il New York Times, citando fonti dell'amministrazione americana.

Il Pentagono ha aperto un'indagine sulla fuga di notizie su Twitter e Telegram, piattaforma quest'ultima con oltre mezzo miliardo di utenti e disponibile in Russia. Secondo analisti militari, le carte sono state modificate in alcune parti rispetto alla versione originale aumentando le stime americane dei morti di guerra ucraini e rivedendo al ribasso quelle sulle vittime della Russia. Il che farebbe pensare che la fuga di notizie sia un tentativo di disinformazione da parte di Mosca. Sta di fatto che si tratta di un danno piuttosto grosso all'intelligence degli USA e della NATO. Nei documenti pubblicati, infatti, erano dettagliate le prossime consegne di armi, i piani strategici e lo stato di truppe e battaglioni.

Gli Stati Uniti, insieme alla Germania e all'Ungheria, si oppongono alle intenzioni di altri Stati membri della NATO di offrire all'Ucraina una road map per l'adesione all'Alleanza già al vertice di Vilnius l'11-12 luglio prossimo. Lo scrive il Financial Times che riferisce di un dibattito acceso tra i ministri degli esteri della NATO a Bruxelles nei giorni scorsi su ciò che dovrebbe essere offerto all'Ucraina.