Il caso

Un tesoretto per la Fortezza

Bellinzona: verrà svelato in giugno il messaggio, con relativa richiesta di credito di almeno 14 milioni, per la valorizzazione dei castelli - Una nuova identità visiva improntata sul concetto di unicità ed un sito Web lanciano intanto la stagione incentrata sulla musica
Castelgrande. © CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
05.04.2023 21:46

L’impasto sinfonico sta per cambiare. Nell’anno in cui Bellinzona accoglierà - per la prima volta in Ticino, dal 21 al 24 settembre - la Festa federale della musica popolare, anche l’offerta della Fortezza si adegua. Le sette note faranno da fil rouge alle mostre previste nei castelli. Allargando ulteriormente il discorso possiamo inoltre dire che in giugno - consentiteci l’accostamento - risuonerà qualcosa di molto simile all’«Inno alla gioia» di Beethoven. Il Municipio svelerà il messaggio, con relativa richiesta di credito milionaria (almeno 14, stando a quanto indicato a suo tempo) da sottoporre al Legislativo, per la valorizzazione del patrimonio UNESCO fino al 2026 ed oltre. L’obiettivo è far sognare, scoprire e vivere il bene medievale che non ha eguali in Europa. Trasformandolo in una delle principali attrazioni turistiche e culturali della Svizzera.

Il valore universale

Non è un caso, dunque, che per la nuova identità visiva della Fortezza (ideata dalla Variante agenzia creativa con sede nella capitale) il concetto scelto è stato quello dell’unicità. Il Castelgrande, il Montebello, il Sasso Corbaro, la murata e la cinta muraria sono raffigurati, sospesi, in un mare di nubi su un cielo azzurro. Ma invece che fare castelli in aria (battuta scontata, lo sappiamo), si punta dritti ad un messaggio chiaro: il complesso fortilizio di Bellinzona è lì che vi aspetta. La sua storia è quella del Ticino e della Confederazione. I principi che trasmette sono gli stessi da secoli. «Il valore universale del sito è racchiuso nella denominazione Fortezza che, secondo il gruppo di esperti che da anni ci sta coadiuvando, meglio rappresenta il nostro fiore all’occhiello. Ci siamo accorti che mancava quell’elemento identitario straordinario che ci permetterà, in futuro, di aumentare sia la visibilità sia la conoscenza dei monumenti. Ovviamente non sarà proibito continuare a chiamarli castelli...», ha puntualizzato in conferenza stampa, con il sorriso, il sindaco Mario Branda. Aggiungendo subito che il messaggio che verrà presentato prima dell’estate non avrà nulla da invidiare a quello votato martedì sera dal Consiglio comunale (la pianificazione del comparto delle Officine FFS): «Prevediamo importanti investimenti, così come per gli altri progetti strategici».

Il sogno e la scoperta

Il direttore del Settore finanze e promozione economica della Città Davide Caccia è entrato nel merito degli sforzi profusi per rinnovare l’immagine della Fortezza tenendo conto sia del passato sia del presente e, soprattutto, del futuro. «Se tutte le istanze preposte lo vorranno questo primo passo sarà seguito nei prossimi anni da un completo riallestimento degli spazi espositivi con l’obiettivo di riuscire a far capire la storia millenaria del bene UNESCO. La protezione del patrimonio è una responsabilità collettiva, non solo delle autorità. Ecco, dunque, che ci prefiggiamo di diffonderne la conoscenza», ha rilevato. Si parte dal sogno, per passare in seguito (nel 2024 e l’anno seguente) a delle iniziative volte a far scoprire i manieri e, infine, dal 2026, si mira a farli «vivere» in tutte le loro sfaccettature e attraverso delle offerte culturali accattivanti. Il sito www.fortezzabellinzona.ch è l’esempio più lampante della volontà di consentire ad indigeni e turisti di immergersi in quel pozzo di bellezza e magia. Attraverso la pagina Web, inoltre, possono essere acquistati i biglietti d’entrata per visitare le esposizioni temporanee così da migliorare l’accoglienza.

I mercati di riferimento

Si strizza l’occhio anche ai più giovani nella nuova stagione della Fortezza che si apre domani con la mostra «Playlist - Esperienze sonore» al Sasso Corbaro, mentre dal 18 maggio al Castelgrande spazio ad un’installazione musicale dell’artista svizzero Zimoun. Il direttore generale dell’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino Juri Clericetti ha presentato per sommi capi gli eventi clou e gli obiettivi. I fortilizi, anche nel 2022, sono stati l’attrazione principale del nostro comprensorio con oltre 42.000 visitatori: «Le offerte culturali avranno anche quest’anno come target di riferimento non solo i turisti ma pure la popolazione locale, in primis famiglie e scuole. I mercati sui quali puntiamo saranno quello svizzero, la Germania e l’Italia con un accento, in collaborazione con Ticino Turismo, anche a Benelux, Cina ed America».

Dai ritmi tribali al Gong

È ammirabile appunto da domani fino al 5 novembre l’esposizione «Playlist - Esperienze sonore» allestita al castello Sasso Corbaro. Più che una mostra, quella concepita dalla Variante agenzia creativa di Bellinzona, è appunto un’esperienza sonora. Dal Gong orientale ai ritmi tribali passando per l’orchestra sinfonica ed il carillon il visitatore potrà immergersi in quel linguaggio universale che è la musica. Un percorso ascensionale di evoluzione che ben ricalca lo sviluppo verticale, su più piani, degli spazi del maniero di cima. E che è pronto a catturare l’attenzione e l’interesse di un pubblico di tutte le età.

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