La fine di Radio Deejay a Riccione

Con Riccione che saluta Radio Deejay finisce un mondo, come si dice di solito. In realtà ne finiscono tanti, di mondi, uniti nell’immaginario di più generazioni: l’interruzione di una storia iniziata nel 1987 non può che essere questo. E tutti noi giovani vecchi, o vecchi giovani, ci chiediamo: ma perché?
Linus
Come in tutti i divorzi, anche quelli consensuali (e questo senz’altro non lo è), c’è qualcuno che lascia e qualcuno che viene lasciato. Le parole via social di Linus sulle parti in commedia sembrano definitive: «Una lunga storia che finisce con poche parole: dopo tanti anni, quest’estate Radio Deejay non sarà a Riccione. Ci abbiamo provato fino alla fine, ma evidentemente qualcuno aveva già deciso altrimenti. Peccato». Il post del direttore artistico della radio che in Italia è un riferimento da oltre 40 anni non spiega cosa sia successo, mentre il Comune romagnolo è stato più esplicito. L’assessore al turismo Mattia Guidi senza mezzi termini ha detto che l’era dell’affidamento diretto è finita e che la concessione di luoghi di Riccione per concerti ed eventi sarà fatta tramite bandi. In pratica fino al 2023 compreso il palco di piazzale Roma, nel centro di Riccione, è stato concesso alla radio fondata nel 1982 da Claudio Cecchetto, da lui venduta nel 1994 e oggi di proprietà del gruppo GEDI, che fra le altre cose controlla Repubblica e La Stampa ed è a sua volta controllato da Exor, cioè dal mondo Elkann-Agnelli. L’anno scorso Radio Deejay aveva partecipato al bando del Comune e aveva anche vinto, ma quest’anno di fronte a ulteriori complicazioni (c’è stata una divisione in 10 lotti) ha intuito che l’intenzione della nuova amministrazione di Riccione (sindaco Daniela Angelini, di centro-sinistra) era quella di smarcare la propria immagine da quella di una radio, sia pure importante. E nel caso qualcuno non avesse capito ecco l’ulteriore spiegazione del Comune: «Grande protagonista dell’estate sarà Riccione Music City, un progetto strategico che unisce musica, identità territoriale e visione internazionale. Oltre 20 appuntamenti musicali animeranno diverse arene e piazze della città, portando in scena artisti italiani e internazionali in un’offerta musicale trasversale: dal pop all’urban, dal jazz al cantautorato». Mah…
L'Aquafan
Ad andarci di mezzo anche il parco di divertimento acquatico più famoso d’Italia, quello dove dagli anni Ottanta c’è il popolo più vero di Radio Deejay, come giustamente nella serie sugli 883, Hanno ucciso l’Uomo Ragno, è stato ricordato: impossibile però rendere, senza averlo vissuto, quel clima leggero e di vacanza eterna, quel culto del divertimento che aveva in Albertino il sacerdote indiscusso. Bei tempi. In quelli di oggi Radio Deejay dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) abbandonare anche l’Aquafan, che con il Comune non c’entra ma che era diventato complementare alle trasmissioni e ai concerti fatti in centro. A dirla tutta quei concerti fanno parte della fase adulta di Radio Deejay, quando ormai dopo il 1994 era stata inglobata in una grande azienda, che cercava rapporti con le istituzioni e non soltanto con i fan della radio. Alla fine il carrozzone estivo di Radio Deejay si sposterà altrove, ma niente sarà come l’Aquafan, simbolo potentissimo di un’epoca in cui niente sembrava pericoloso.
E Cecchetto?
L’eterna antipatia, ideologica e personale, fra Cecchetto e Linus, cioè fra il fondatore e il direttore-manager che ha consolidato il successo della radio nei decenni, nel caso Riccione c’entra poco. Entrambi amano questa capitale del divertimento nazionalpopolare, entrambi ci vengono molto spesso e considerano Riccione la loro casa dopo Milano. Radio Deejay a Riccione rimane comunque una delle tante intuizioni geniali di Cecchetto, che la volle far diventare il simbolo sia di una eterna vacanza come detto sia di un modo molto preciso di prendere la vita. E per qualche estate c’è stato con Linus anche una specie di derby, con la Radio Capital fondata da Cecchetto a metà anni Novanta collocata in viale Ceccarini, mentre la prima Radio Deejay di Linus in quel periodo si accontentava dell’Aquafan. In ogni caso per quanto riguarda Riccione, così come per la radio, Cecchetto e Linus sono state le persone giuste capitate al momento giusto: e del resto il loro pubblico è sempre lo stesso, quello di chi ha vissuto gli anni Ottanta e quello di chi li vorrebbe vivere.
Deejay on the beach
La storia di Radio Deejay a Riccione inizia nel 1987, nel pieno del boom di Deejay Television, cioè il programma che i deejay di punta della radio avevano su Italia 1 nel primo pomeriggio. In quell’estate il programma andò in onda dall’appena inaugurato Aquafan, portandolo a un successo quasi immediato. Nel 1988 altra edizione a Riccione, con la sinergia fra la radio e la televisione: memorabili le sigle cantante da un giovane Jovanotti, Yo (con il nome di Gino Latino) e Gimme Five 2. La più famosa edizione forse quella del 1989, sempre a Riccione: con direttore ancora Cecchetto alla conduzione si alternavano Linus, Amadeus e Fiorello. Come a dire che in più di 35 anni tanto ricambio ai vertici dello spettacolo italiano non c’è stato… L’estate seguente tutto venne spostato a Ibiza, poi Deejay Television tornò all’Aquafan d’estate con il Deejay Time, continuando a vivere la sua età dell’oro e nei decenni successivi mettendo il suo marchio su tutta Riccione. Radio Deejay difficilmente tornerà nelle vie del paese, ma qualcosa all’Aquafan potrebbe ancora fare. Non è finita fino a quando non è finita: vale anche per gli anni Ottanta.