La prima Roubaix di Tadej Pogacar che «corre sempre per vincere»

C’è sempre una prima volta nella vita. Anche per un fuoriclasse come Tadej Pogacar, che ha già vinto praticamente tutto. Tranne la Parigi-Roubaix. Ha aspettato tanto, prima di decidersi a prendere parte all’Inferno del Nord, lo sloveno. Ora si sente pronto a sfidare pavé e avversari. Dopo il trionfo al Giro delle Fiandre, domani punta con decisione alla prestigiosa doppietta.
Come ci spiega Mauro Gianetti – CEO della UAE – il campione del mondo in carica non si presenterà alla partenza di Compiègne solo per fare bella figura. «Tadej parteciperà alla sua prima Roubaix con lo spirito che lo contraddistingue in ogni occasione. Non corre mai per partecipare o fare esperienza, ma per vincere. Ogni volta che prende parte ad una corsa, ha sempre questo obiettivo in testa. Allo stesso tempo, sa benissimo quanto sia complicata questa gara, quanto sia dura e quanto gli avversari siano difficili da battere. Penso ovviamente a Mathieu van der Poel, ma anche a Wout Van Aert, Jesper Philipsen, Filippo Ganna e Tim Merlier. La concorrenza è agguerrita».
Battere Pogacar è ormai diventato l’obiettivo e il sogno di tutti: «Anche perché – precisa Gianetti – il percorso della Parigi-Roubaix è più adatto agli atleti che ho citato che a Tadej. Si tratta di ciclisti pesanti e questa è una gara in cui il peso ha un’importanza marcata. Nonostante tutto, lo ripeto, lo sloveno ha lo spirito di sempre. Quello di un ragazzino che ha voglia di divertirsi e di far divertire la gente, ma soprattutto di confrontarsi ogni volta con i migliori su ogni tipo di percorso».
Sfida accettata
Ci sarà da divertirsi, insomma. Tutti si attendono il terzo atto della sfida con van der Poel, dopo lo spettacolo ammirato alla Milano-Sanremo e al Giro delle Fiandre. Un van der Poel che ha nel mirino la terza Roubaix consecutiva. Un’impresa riuscita solo a Francesco Moser dal 1978 al 1980. Pogacar ci crede: «Si tratta di una corsa completamente diversa dalle altre – ha dichiarato negli scorsi giorni lo sloveno – ma accetto la sfida e darò il massimo. Sarà molto difficile, ma con il mio stato di forma attuale ritengo che sia il momento giusto per provarci. Anche perché ho a disposizione una squadra forte, formata da uomini di esperienza. Il Fiandre è stato uno spettacolo e cercheremo di ripeterci». Impossibile non pensare al supporto che l’iridato riceverà da gente come Nils Politt e a Florian Vermeersch, entrambi capaci di conquistare il secondo posto all’Inferno del Nord.
Hinault si sbilancia
Anche un grande campione del passato punta su Pogacar. Bernard Hinault – vincitore della gara nel 1981 – non ha dubbi: «Pogacar – ha spiegato il francese trionfatore di cinque Grande Boucle a Ouest France – può vincere. Io amo Pogacar, perché non ha paura di nulla e ama le classiche. Si dice che bisogna essere pesanti per vincere la Parigi-Roubaix, ma io non lo ero eppure l’ho vinta. È più importante saper guidare la bicicletta e sentirsi a proprio agio sul pavé. Il duello con van der Poel promette spettacolo». Hinault non è d’accordo con chi giudica la gara troppo pericolosa: «La Roubaix non è più pericolosa delle altre corse. Pogacar, per esempio, è caduto alla Strade Bianche. Non c’è nessun problema. Se lui vuole correre, deve partecipare per divertirsi e per fare felici gli spettatori».
Trenta settori di pavé
Lo sloveno dovrà insomma domare il pavé: è questa la sua nuova sfida. Saranno trenta – uno in più dell’anno scorso – i tratti da affrontare, per un totale di 55,3 km. La novità di quest’anno riguarda l’avvicinamento e l’approccio alla mitica foresta di Arenberg (a 95 km dall’arrivo), spesso e volentieri spartiacque della corsa. Dodici mesi fa aveva fatto parecchio discutere l’inserimento di una chicane per rallentare il gruppo. Stavolta sono state inserite quattro curve a 90 gradi nel chilometro che precede la foresta. Saranno tre i settori di pavé contrassegnati da cinque stelle di difficoltà: oltre all’Arenberg, ci sono il Camphin en Pévèle e il Carrefour de l’Arbre in rapida successione a meno di 20 km dal traguardo. Nomi che hanno fatto la leggenda della Roubaix e del ciclismo. Come la sta facendo Tadej Pogacar.