Locarno alla conquista di Ticino Brick 2024 (e pure il ponte tibetano di Monte Carasso)
C'è chi ha portato un convoglio della Centovallina, la «metropolitana» sotterranea che da Locarno si «trasforma» in trenino di campagna e arriva fino a Domodossola. Chi, invece, ha voluto esagerare e si è accollato addirittura il trasporto di tutta la Madonna del Sasso. «Ci sarebbe anche la Piazza Grande di Locarno, ma non ci stava e l'ho lasciata lì dov'era», esclama Enea Moro, nato e cresciuto nella città «Perla del Verbano». Ovviamente, non stiamo parlando degli oggetti «reali», ma «solo» dei modellini in formato ridotto realizzati con i Lego. L'appuntamento «Ticino Brick 2024», appena concluso questo fine settimana arrivando a totalizzare la cifra di 7.346 visite, ha visto infatti radunare gli appassionati dei popolarissimi mattoncini di plastica colorati sotto il tetto del mercato coperto di Giubiasco. E Locarno non poteva non partire alla sua conquista.
«Alterno Piazza Grande di Locarno con la Madonna del Sasso, magari l'anno prossimo porterò la piazza», spiega il nostro interlocutore, tra l'altro titolare del negozio specializzato «Il Mattoncino» di Locarno. Il 40.enne spiega al Corriere del Ticino che la sua personalissima ricostruzione del santuario locarnese conta 12.000 pezzi, al contrario dell'altro «monumento» conosciuto in tutto il mondo grazie al Festival del film che prende il nome della Città, che ne ha ben 60.000. Mesi e mesi di lavoro, di ricerca minuziosa delle componenti giuste, dei colori, delle dimensioni, di quell'incastro perfetto che dà la forma giusta per rendere l'idea di ciò che stiamo guardando. Come la Centovallina, appunto, realizzata proprio dal presidente dell'associazione locale che ha organizzato la frequentatissima esposizione, la Swiss Italian Lego User Group. «Ah no, meglio non spostarlo! Perché se no va in mille pezzi», osserva Christian Rieger con un sorriso, non appena gli si chiede se è possibile spostare il miniconvoglio in un punto differente della grande fiera. «L'ispirazione è arrivata l'anno scorso, quando siamo andati tutti insieme a fare un giro per Locarno. Abbiamo notato che c'era questo trenino e così... ci siamo saliti sopra e abbiamo viaggiato fino a Domodossola. Una volta rientrato a a casa, mi son detto ‘Dai che provo a rifarlo con i mattoncini!’. Alla fine, ho presentato la mia creazione alle Ferrovie autolinee regionali di Locarno e loro mi hanno chiesto di realizzarlo leggermente più grande, perché erano interessati a proporlo nel loro assortimento. E così, nei loro uffici di Locarno è possibile acquistare questo particolare corredo di assemblaggio», aggiunge il 43.enne, che probabilmente non si aspettava una tale adesione dall'azienda locarnese di trasporto pubblico. La sua creazione, per fortuna, è molto accessibile e conta circa 190 pezzi da assemblare direttamente dalla scatola in vendita. Un'altra «chicca» che si è portato da casa è un intero villaggio giapponese di circa due metri quadrati, ricco di situazioni caratteristiche. Dal dojo al giardino zen con tanto di stagno e cigno al centro, dal tempio alle casette... tutto popolato dai simpatici omini impegnate in varie attività.
Qualche metro più avanti tra le miriade di costruzioni piccole e grandi, molte delle quali ispirate a saghe cinematografiche come Harry Potter o Guerre stellari, ecco Sara Ravani, che ha realizzato un altro «gioiellino»: un piccolo corredo (anche lì, circa 200 pezzi) per assemblare una versione in miniatura del ponte tibetano di Monte Carasso. «Sono andata di fantasia, ricreando tramite uno speciale programma informatico pensato apposta per progettare modellini Lego i vari componenti del ponte e dei suoi dintorni, come le piante, l'acqua e così via», spiega la 23.enne, che mette in vendita la scatoletta con i pezzi e le istruzioni esclusivamente per la manifestazione. La giovane, tuttavia, si è ispirata a un lavoro del marito, Lorenzo, che ha realizzato un ponte sospeso ben più grande. All'epoca in cui si erano conosciuti, il «cantiere» era iniziato da un po'. «Sono 150.000 pezzi», dice fiero il 30.enne. «La sfida era stata lanciata dai miei colleghi dell'associazione. Ero solito costruire automobili o macchinari in miniatura con i Lego Technic. Ma poi sono andato a fare il percorso di questo ponte sospeso, ho fatto le foto, ho cominciato a documentarmi e poi ho lavorato al computer per una progettazione più dettagliata, durata circa un anno».
Al centro della grande «festa dei mattoni in miniatura», un ampio spazio è riservato alla città di Bellinzona, che qualche tempo fa ha deciso, fra l'altro con l'aiuto di Enea Moro, di promuovere una votazione in rete per trasformare un progetto in una scatola ufficiale Lego della linea «Ideas»: «Consiste in un modellino della Fortezza di Bellinzona, ovvero dei tre castelli», dice Beatrice di Lodrino, studentessa e per l'occasione in prima linea nella raccolta di adesioni. Con il suo telefono, consulta la pagina del sito dove sono raccolti i consensi del pubblico. «Finora siamo arrivati a 6.764 firme. Una volta che arriviamo a 10.000, Lego lo potrà mettere in produzione. Al momento, il progetto prevede 2.000 pezzi, però la casa madre può decidere di ampliarlo, abbellirlo, aggiungere ulteriori dettagli o pezzi dalla forma speciale... Il corredo finale potrebbe arrivare anche fino a 10.000 pezzi». «Invito tutti a partecipare alle adesioni», riprende ancora Moro. Che, in vista, ha un altro grande progetto: «Sto per realizzare la chiesa di Mogno, in Vallemaggia. E per un futuro voto su Lego Ideas legato a Locarno? Chissà, vedremo... sono aperto a qualsiasi collaborazione. Basta contattarmi», conclude il giovane con entusiasmo.